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Napoli. Accoltella al cuore l’amico per una ricarica PostePay di 50 euro: arrestato

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Svolta nelle indagini sul ferimento del 20enne Salvatore Spagnuolo lo scorso 12 ottobre nel quartiere Pianura, a Napoli. I Carabinieri del nucleo operativo di Bagnoli hanno arrestato Michele Ortone, 20 anni, di Pianura, , in esecuzione di un decreto di un fermo di indiziato di delitto emesso dall’autorità giudiziaria partenopea, che ha concordato con le risultanze investigative dell’Arma.

Ortone è ritenuto gravemente indiziato di tentato omicidio e rapina. Secondo quanto accertato dai Carabinieri, il 20enne accoltellato avrebbe contestato a Michele Ortone un debito insoluto di 50 euro, relativo ad un corrispettivo pattuito per il prestito di una carta prepagata. L’arrestato è stato portato nel carcere di Poggioreale.

«Io, accoltellato al cuore per la Postepay: mi sono salvato pensando a mia figlia»

«Sono stato accoltellato perché volevo indietro la mia carta Postepay». Queste le parple di Salvatore Spagnuolo, il 20enne napoletano aggredito con una raffica di fendenti lo scorso 11 ottobre a Pianura a Il Mattino. Dopo l’aggressione era ricoverato reparto di Cardiochirurgia del Monaldi. «Conosco questo ragazzo da circa 5 anni. Non è mai stato tra i miei amici fraterni ma nei suoi confronti avevo sempre mostrato amicizia, ospitandolo persino in casa mia quando ne aveva avuto bisogno. Da un po’ di tempo avevo notato suoi atteggiamenti strani fino a quando, prima dell’aggressione. Mi chiese il favore di prestargli la mia carta Postepay. Mi disse che dovevano versargli 300 euro e lui non sapeva come fare, così gli diedi la mia carta ma con il trascorrere delle ore tardava nel riportarmela. Ero preoccupato, ho insistito per riaverla, ottenendo solo offese finché gli ho chiesto di incontrarci».

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«Quando ho visto che non rispondeva alle mie telefonate e non mi dava notizie, ho cominciato a preoccuparmi che potesse utilizzare la mia Postepay in modo improprio o creandomi dei problemi. In passato, ho vissuto alla giornata ma da due anni la mia vita è cambiata perché è nata mia figlia. Lavoro onestamente e ogni giorno metto da parte i soldi per assicurarle un futuro e non farle mancare nulla. Sono un bravo ragazzo e quando ho letto notizie sull’accoltellamento che mi descrivevano come un delinquente, mi sono ripromesso che avrei raccontato la verità».

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