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Salvini al carcere di Secondigliano, polemiche sulla frase contro i garanti dei detenuti

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Una visita alla Polizia penitenziaria e ai suoi delegati sindacali del carcere Pasquale Mandato di Secondigliano nel corso della quale pronuncia una frase piuttosto pesante. «I garanti dei detenuti hanno rotto le palle». Il segretario della Lega Matteo Salvini non usa mezzi termini per definire l’opera e l’impegno dei rappresentanti napoletani e campani di chi è in carcere. L’arrivo alla Casa Circondariale di via Roma verso Scampia dell’ex Ministro dell’Interno per incontrare gli agenti della penitenziaria, che denunciano poche unità lavorative a disposizione del servizio di controllo delle carceri e pochi strumenti di difesa in caso di rivolte (come accaduto nei mesi scorsi in alcuni istituti penitenziari italiani con i detenuti preoccupati di non essere sufficientemente tutelati dal rischio Covid) questa mattina poco dopo le 10, nell’ambito di una serie di appuntamenti in Campania per tirare la volata alla Lega in vista delle regionali del 20 e 21 settembre. Nessun contatto, invece, con gli ospiti delle celle del carcere.

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Le reazioni

A diffondere le parole di Salvini, pronunciate durante il colloquio con la penitenziaria una nota stampa dell’ex sindaco di Quarto per il Movimento 5 Stelle Rosa Capuozzo, ora passata alla Lega dove è candidata alle regionali. La frase suscita immediatamente lo sdegno di Samuele Ciambriello, garante dei detenuti della Regione Campania. «Un ex ministro degli Interni che si esprime con questo attacco volgare e scomposto non merita alcun commento di chi nella Costituzione e nelle Istituzioni ci crede. Lui ha una concezione barbara del diritto e del garantismo». Storce il naso anche il garante dei detenuti del Comune di Napoli, Pietro Ioia. «Noi garanti conosciamo benissimo la situazione numerica degli agenti di Polizia municipale nelle carceri. Non c’è bisogno della visita di Salvini, fatta solo per mera campagna elettorale. Il senatore, oltre a dare solidarietà agli agenti, parli anche con i detenuti per comprendere le loro esigenze».

Le dichiarazioni di Salvini e dell’Uspp

Ai giornalisti assiepati all’esterno del carcere, Salvini dirà. «Qui gli unici ad avere problemi sono gli agenti, con i quali mi schiero. Non i detenuti che sono a due in una cella e si trovano in un carcere all’avanguardia dove possono svolgere diverse attività come seguire i corsi di scuola media e superiore, universitari e laboratoriali». Tra i temi trattati durante il confronto con la Polizia penitenziaria l’opportunità di dotare gli agenti del taser. Si tratta della pistola elettrica da utilizzare come deterrente alle eventuali aggressioni. «Sulla carta al carcere di Secondigliano figurano 1000 agenti penitenziari ma ne lavorano effettivi 600. I 350 del Nucleo Penitenziario dislocati altrove non sono mai tornati qui. Sono tanti anni che oramai non vediamo nuovi agenti arrivare al carcere di Secondigliano». A dirlo è Massimo Manzoni dirigente del sindacato Uspp e presente alla visita di Salvini stamane.

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