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venerdì, Aprile 26, 2024
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Scandalo Interporto di Marcianise, indagato anche il sindaco Velardi e la sua ex giunta (NOMI)

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In data odierna, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Caserta ha posto in esecuzione un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, su richiesta di questa Procura, con la quale è stata disposta la misura degli arresti domiciliari nei confronti di SPASIANO Gennaro, dirigente del Comune di Marcianise, BARLETTA Giuseppe, legale rappresentante della società “AGLI ANTICHI SPLENDORI” a.r.l.  nonché di CAMPOLATTANO Antonio, amministratore delegato della società per azioni “INTERPORTO SUD EUROPA”. È stato altresì disposto l’obbligo di dimora nei confronti di BERTI Nicola, amministratore unico della società “RESIDENZA DEI BORSONI” a.r.l..

Contestualmente è stata data esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo di un edificio a destinazione commerciale (“Intervento Box 3”) facente parte del Polo Commerciale “Campania” e di tre capannoni prefabbricati con relativi piazzali di accosto facenti parte del Polo Logistico, situati all’interno dell’area interportuale di Marcianise.

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L’ordinanza cautelare fonda su un compendio gravemente indiziario a carico dei predetti indagati, coinvolti, a vario titolo e in concorso fra di loro, in reiterate condotte di abuso d’ufficio, connessi delitti di falso ideologico e di violazione delle norne urbanistiche.

Gli abusi e le irregolarità riscontrate attengono alle procedure di rilascio, da parte del dirigente del Comune di Marcianise (SPASIANO) di alcuni permessi a costruire a favore delle società sopra richiamate.

Attraverso la prosecuzione delle attività di indagine, sono stati raccolti significativi elementi probatori che hanno consentito di contestare a Gennaro SPASIANO, nella qualità di Dirigente del III Settore del Comune di Marcianise, di aver illegittimamente rilasciato, tra il mese di aprile 2017 e quello di gennaio 2018, n. 3 permessi a costruire a favore di società  in assenza della necessaria preventiva approvazione della variante urbanistica.

La contestata illegittimità dei permessi a costruire muove dalla constatazione, da parte della Procura, circa il fatto che il medesimo Dirigente amministrativo ha fondato i permessi adottati su una delibera del Commissario Straordinario del Comune di Marcianise datata 5 giugno 2016, non potendolo fare, posto che tale delibera era ed é in realtà priva di valore provvedimentale.

L’altro profilo di illegittimità dei permessi a costruire attiene al fatto che il dirigente comunale li aveva adottati sulla base di una convenzione stipulata il  29 giugno 2016 dallo stesso dirigente comunale con i rappresentanti delle società  interessate, illegittima appunto perché, a sua volta, non approvata dall’organo consiliare dell’Ente locale.

In pratica lo SPASIANO, in accordo e in concorso con le parti private interessate, ben consapevole di operate in contralto al piano urbanistico vigente e perfino in deroga al piano particolareggiato previsto in sede di originaria progettazione dell’Interporto di Marcianise (a tacere del fatto che l’accordo di programma era divenuto inefficace per lo scadere, nel 2006, del termine decennale previsto per la sea realizzazione), rilasciava i citati permessi a costruire per la realizzazione di importanti opere infrastrutturali da adibite non solo a depositi e logistica, ma anche a qualità meramente commerciali; determinando cosi un ingiusto profitto consistente in una nuova speculazione edilizia all’intemo dell’area interportuale, eludendo peraltro il coinvolgimento, nelle necessarie procedure autorizzatorie, di tutti gli altri attori pubblici inizialmente coinvolti nella progettualità intermodale.

Dall’illegittimità dei suddetti permessi a costruire ne é scaturita anche la esigenza di procedure al sequestro dei manufatti nel frattempo già  realizzati, consistenti in: un edificio commerciale di circa 10.000 mq realizzato in cemento armato in un’area pertinenziale di circa 30.000 in adiacente al parco commerciale “Campania”, già oggetto di cessione ad un primario operatore commerciale del settore dell’hobbistica per la realizzazione di una grande struttura di vendita al dettaglio (permesso a cost sne n.1009/2018); due capannoni prefabbricati facenti parte del Polo Logistico Ovest di ampiezza rispettivamente di 30mila e 20mila mq dei quali il primo già realizzato e il secondo in fase di ultimazione; un capannone prefabriccato facente parte del Polo Logistico Est di ampiezza di circa 50mila mq ancora in fase di ultimazione strutturale.

Aggiornamento

C’è anche Antonello Velardi con la sua ex giunta tra gli undici indagati a piede libero nell’inchiesta bis sull’Interporto. Il primo cittadino, come riportato dal sito edizionecaserta, è finito sotto inchiesta insieme al primo esecutivo formato dopo l’elezione del 2016 e in carica quando è stato fatto l’accordo con l’Interporto

. Gli ex assessori indagati sono Concetta Marino, Angelo Musone, Antonietta Paolella, Tommaso Rossano, Nicola Salzillo e Gabriele Trombetta. Per loro, come per il primo cittadino non è stata emessa alcuna misura cautelare, ma l’ipotesi di reato è abuso d’ufficio. Il pm aveva chiesto inoltre il divieto di dimora sia per il sindaco Velardi che per gli ex assessori Salzillo e Rossano ma il gip non ha ritenuto che ci fossero i presupposti per applicare la misura.

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