8.3 C
New York
mercoledì, Luglio 16, 2025
HomeCronacaSgombero Polisportiva Partenope, la protesta: "Luogo importante per la città''

Sgombero Polisportiva Partenope, la protesta: “Luogo importante per la città”

Il Demanio reclama pagamenti arretrati per 700.000 euro. Per tale motivo, dopo una sentenza di primo grado, il Tribunale di Napoli ha disposto lo sgombero degli spazi che, grazie a una proroga concessa, avverrà non prima del prossimo 8 ottobre. Gestori, genitori e ragazzi dell’Associazione Sportiva Partenope tremano all’idea di non poter più utilizzare la palestra con sede in via Riccardo Filangieri di Candida Gonzaga, da tutti conosciuti come “Cavalli di Bronzo”, a pochi passi dal Maschio Angioino. Questa mattina, prima della notizia della proroga di tre mesi, l’ufficiale giudiziario si era recato alla palestra per far eseguire lo sgombero, avversato però dal sit-in di chi la palestra la frequenta e da madri e padri dei ragazzi impegnati in varie discipline: dal basket, alla pallavolo, dalla ginnastica artistica a quella ritmica; dal judo al nuoto alla scherma, triathlon e aikidō.

La vicenda

La vicenda è piuttosto intricata. La Partenope,  nacque nel 1951. Un anno dopo, nel 1952, come ricorda il presidente Alessandro Gelormini, «il presidente della Repubblica Luigi Einaudi ci ha riconosciuta la personalità giuridica e morale. Questo spazio ci è stato dato dal Coni, che a sua volta subentrò nella gestione al Comune di Napoli trasformando in palestra un’area dove prima esisteva una stalla di Palazzo Reale». 

Fu dunque il Coni ad adibire lo spazio e darlo alla Partenope, aggiunge Gelormini «e nessun canone è mai stato richiesto». Qualche tempo fa invece, il Demanio proprietario dell’area, ha richiesto di corrispondere 700.000 euro alla Polisportiva, che di questi soldi non dispone.

La richiesta di transizione

Visto il primo grado di giudizio perdente, la Polisportiva ha chiesto una transazione al Demanio. «Non ci hanno mai risposto – afferma ancora il presidente della Partenope Gelormini – attendiamo ora l’Appello che si discuterà il prossimo 4 novembre. La proroga, però, ci è stata concessa soltanto sino all’8 ottobre. Perchè non farla corrispondere alla data di pronunciamento dei giudici? Alla Polisportiva sono quasi 1000 i ragazzi che utilizzano gli spazi e abbiamo anche 22 dipendenti visto che poi il tutto è diventato anche un lavoro».

Le proteste di stamattina

Slogan, l’esposizione di cartelli e proteste hanno accompagnato la mattinata della Polisportiva mentre l’ufficiale giudiziario, con gli ispettori della Digos, era giunto per eseguire la notifica di sgombero.

«Questi ragazzi potranno essere domani quei ragazzi che per caso hanno pestato le scarpe a qualcun’altro (il riferimento è ai tragici litigi tra ragazzi per una scarpa sporcata che ha portato a tragiche morti come quelli di Francesco Pio Maimone e Santo Romano ndr.). E allora vanno salvati adesso» afferma Enza Scognamillo mamma di due figli di 15 e 20 che giocano per la Polisportiva Partenope a basket e pallavolo. «Ci hanno illuso – aggiunge – Oggi qualsiasi siano i cavilli burocratici a noi genitori non interessa. Ci sta a cuore salvare i ragazzi». 

Vincenzo Luongo, genitore di due ragazzi che frequentano la Polisportiva da 10 anni è preoccupato. «Se dovessero chiudere la Partenope, il centro sportivo più vicino dove li potrei portare, io che abito all’altezza del parcheggio Brin in via Marina, è Portici. L’alternativa sarebbe invece Soccavo o Fuorigrotta, dall’altra parte della città. Sarebbe complicato tutto ciò per due ragazzini di 15 anni».

Rammaricato è anche Luigi Cipolletta, accompagnatore dei ragazzi del basket della Partenope. «Abbiamo appurato che questo spazio a Palazzo Reale non interessa, alla Soprintendenza non interessa. Perché bloccare un’attività che ha un valore sociale oltre che sportivo? a Napoli città o in Campania esiste una polisportiva che ha 1000 atleti? Non esiste, ve l’assicuro.  Troviamo un accordo, che si non faccia perdere l’anno agonistico ai ragazzi». 

Lunedì alle 18 ci sarà in sede un’assemblea tra i gestori della Partenope, familiari e dei legali per discutere il da farsi rispetto al mantenimento delle attività all’interno della palestra.

Antonio Sabbatino
Antonio Sabbatino
Iscritto all'Albo dei pubblicisti dall'ottobre 2012, ho sviluppato nel corso degli anni diverse competenze frutto dell’esperienza sul campo in ambito politico, sociale e di cronaca, sia bianca che nera. Sono stato conduttore radiofonico di programmi musicali presso Radioattiva, radio web napoletana e redattore e collaboratore di diverse testate online. Attualmente sono inviato per il quotidiano Roma, il più antico giornale napoletano, di InterNapoli.it che rappresenta una delle realtà più dinamiche del panorama giornalistico napoletano, campano, la neonata testata Tell che approfondisce i grandi temi politico-sociali a più livelli e Comunicare il Sociale rivista specializzata di Terzo Settore.