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“Siete quattro scemi”, la ‘lezione di malavita’ del boss Sorianiello ai suoi

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Il clan deve essere organizzato come un reggimento. Dove ognuno fa quello che ordina il capo. Un reggimento che deve garantire la sicurezza, la pace e la pulizia del quartiere per ottenere in cambio l’omertà degli altri abitanti. È questa la ‘lezione di camorra’ tenuta dal boss Alfredo Sorianiello ai suoi: vere e proprie direttive con tanto di rimproveri ai ras che orbitano nella ‘99’, la roccaforte del clan ubicata in via Catone al Rione Traiano. È forse questo uno dei passaggi più significativi contenuti nell’ordinanza firmata dal gip Leda Rossetti che questa mattina all’alba ha decapitato il gruppo divenuto negli ultimi anni il vero e proprio ago della bilancia della camorra flegrea. La ‘lezione’ di Sorianiello senior viene ‘impartita’ ai sodali a casa del figlio Simone dopo un summit avuto dagli uomini del clan con i membri di un altro gruppo giunto armato nel rione. Il boss è adirato e non le manda a dire ai suoi:”Cercate di fare un po’ di punti per la 99. Cercate di fare gli uomini, un po’ bucchinari. Sembrate quattro scemi tutti qui in mezzo. Se viene all’improvviso qualcuno succede un casino”. Al boss non è andato giù quanto successo il giorno prima e non lesina critiche agli altri affiliati come Alfonso Sorrentino, Angelo Sansò e al suo stesso figlio Simone, accusato di essere troppo ‘morbido’.

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La rabbia del boss Sorianiello e la stesa sotto casa di Simone

La rabbia del capo della 99 non si placa: “Ieri sembravate i fratelli del cazzo, quelli arrivano armati, con le pistole addosso voi che fate? Sembravate quattro scemi!”. Secondo il boss manca una linea guida, reggenza venuta a mancare con l’arresto del cognato Giuseppe Mazzaccaro:” Non c’è organizzazione, fino a quando c’era Peppino questa cosa ci stava e invece adesso voi che state facendo? Zero, zero, zero. Bisogna tenere il quartiere pulito, far sentire sicuri i vicini”. Al centro delle critiche del boss finisce anche il figlio:”Qui è come un reggimento. Se il capo si sveglia alle quattro gli altri fanno lo stesso. Stammi a sentire è così. Chi sbagliamo, sbagliamo noi!”. Le parole di Alfredo Sorianiello circa la debolezza del gruppo sembrano trovare conferma nella stesa compiuta qualche giorno dopo sotto l’abitazione di Simone Sorianiello con la rabbia del giovane ras ripresa dalle cimici piazzate dai carabinieri:”Vi devo uccidere  a tutti quanti, vi devo schiattare la testa!”.

 

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