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“Sonia se l’è cercata, non doveva rifarsi una vita”, le folli parole di Salvatore

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“Se l’è cercata, non doveva rifarsi una vita”. Queste le parole folli pronunciate da Salvatore Carfora, il 39enne di Torre Annunziata reo confesso del femminicio di Sonia Di Maggio. La donna uccisa a Minervino di Lecce. La 29enne passeggiava con il fidanzato quando in via Pascoli è stata raggiunta dal suo ex Salvatore.

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Il 39enne era un parcheggiatore abusivo, dimesso nel giugno scorso dall’ospedale psichiatrico giudiziario Filippo Saporito di Aversa. Salvatore voleva scagliarsi contro il nuovo fidanzato di Sonia che, per difenderlo, ha trovato la morte.

TERRIBILI MOMENTI DI SONIA

Colto di sorpresa, il ragazzo ha cercato di difenderla ma l’assassino è scappato, a piedi. Alcuni passanti che hanno assistito alla scena hanno provato a rianimare Sonia, fino all’arrivo del 118. Ma ogni tentativo è stato inutile, purtroppo la giovane è morta dissanguata. Uomo rintracciato questa mattina nel centro di Otranto, dove deve aver trascorso la notte dopo essere fuggito da Specchia Gallone. Salvatore Carfora, 39 anni di Torre Annunziata, non poteva essere andato troppo lontano, come si ipotizzava.

“Stavamo andando al supermercato io e lei da soli, poi è sbucato lui, l’ha presa dal collo e ha cominciato ad accoltellarla, e ha continuato dandole più di una ventina di coltellate. Lei ha cercato di liberarsi e io nel frattempo stavo cercando aiuto e non c’era nessuno, poi mi sono messo ad urlare ed è arrivato qualcuno. Ma lui era già scappato e lei stava a terra”. E’ il racconto fatto in diretta Tv a Mattino Norba dal 29enne carpentiere fidanzato di Sonia Di Maggio.

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