Home Cronaca Spunta il super testimone sul femmincidio di Giulia: “Ho chiamato il 112”

Spunta il super testimone sul femmincidio di Giulia: “Ho chiamato il 112”

Spunta il super testimone sul femmincidio di Giulia: "Ho chiamato il 112"
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Filippo Turetta è in una cella secondo una modalità di detenzione “consueta” per i detenuti in custodia cautelare in Germania. E’ quanto emerge dalle dichiarazioni fatte dal portavoce del Tribunale di prima istanza di Halle parlando del carcere della città della Sassonia Anhalt.

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Turetta “si trova attualmente nell’istituto per la custodia cautelare qui, nel centro della città di Halle, nel cosiddetto Roter Ochse”, ha detto a giornalisti il viceportavoce dell’Amtsgericht, Thomas Puls. “Non sono il portavoce dello Jva (carcere, ndr) ma presumo che abbia una cella singola, come di consueto”, si è limitato ad aggiungere Puls rispondendo a domande su quali siano le condizioni del giovane.

FEMMINICIDIO DI GIULIA, IL TESTIMONE

“Sì, sono stato io a chiamare il 112 quella notte, certo. Che ore erano? Circa le 23 e un quarto, su per giù. Se ho sentito chiamare aiuto? Non posso rilasciare altre dichiarazioni. Ho già detto tutto ai Carabinieri e ai familiari della ragazza”. Così poco fa, parlando al citofono della sua abitazione, ha risposto il super-testimone dell’omicidio di Giulia, Marco Musumeci che ha dato l’allarme udendo le grida della ragazza, aggredita da Filippo, nel parcheggio a 150 metri da casa Cecchettin.

“ESTREMA PERICOLOSITA'”

Riguardo a Filippo Turetta “sussiste il pericolo che reiteri condotte violente nei confronti di altre donne”. “Vi sono infatti elementi idonei “a fondare un giudizio di estrema pericolosità, che desta allarme, dato che i femminicidi sono all’ordine de giorno”.

Lo si legge nell’ordinanza di custodia cautelare del gip di Venezia, datata 20 novembre, che ora si aggiunge alle altre carte dell’indagine inviate al Ministero di Grazia e Giustizia, e che una volta tradotta, sarà girata alle auorità tedesche che hanno in custodia Filippo. Per il giudice “l’inaudita ferocia” del giovane ne dimostra “la totale incapacità di autocontrollo”.

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