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Svolta nell’omicidio di Alessandro Cristian Amato a Napoli, il vicino di casa condannato all’ergastolo

alessandro cristian amato ciro iovino
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A due anni dall’omicidio di Alessandro Cristian Amato, ucciso a coltellate dallo zio nel tentativo di difendere la moglie dalle minacce d quest’ultimo, è finalmente arrivata la svolta. L’imputato, Ciro Iovino, zio della moglie di Alessandro, è stato infatti condannato all’ergastolo in quanto ritenuto responsabile dell’omicidio del 46enne e del ferimento della figlia dei coniugi presi di mira. I fatti risalgono al 10 luglio del 2021, al termine di un crescendo di tensione per motivi di vicinato.

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L’assassino di Alessandro Cristian Amato condananto all’ergastolo, usò un coltello prelevato da un set di esemplari

Iovino usò, per commettere l’omicidio, un coltello che aveva prelevato da un set di sei esemplari, che custodiva gelosamente in casa. Un coltello che poi è stato gettato in un tombino, nel disperato tentativo di cancellare tracce e responsabilità di un omicidio orrendo.

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Nel corso del processo, l’imputato ha cercato di sostenere la tesi secondo la quale, nel corso del litigio, avrebbe tentato di difendersi da una aggressione iniziale. Versione ritenuta, però, priva di riscontri, proprio a partire dal possesso dell’arma. Quel coltello – ha insistito il pm Vanacore – apparteneva infatti all’imputato, che quella mattina era uscito di casa armato.

Sono stati i giudici della seconda assise, presidente Cristiano, a firmare la condanna all’ergastolo, mentre in aula il pm aveva chiesto la pena di 30 anni di reclusione. Accolto il lavoro delle parti civili, rappresentate dai penalisti Antonio Abet, Sergio Cola e Antonio Liguori, che hanno rappresentato moglie e stretti congiunti della vittima.

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