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giovedì, Aprile 18, 2024
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Svolta sulla morte di Tiziana Cantone, adesso la Procura indaga anche per omicidio

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La Procura di Napoli Nord ha aperto un fascicolo contro ignoti con l’ipotesi di omicidio in relazione alla morte di Tiziana Cantone, la 31enne di Mugnano di Napoli che il 13 settembre 2016, dopo la diffusione online di video privati che la ritraevano, si sarebbe tolta la vita, almeno stando alla versione ufficiale emersa dalle indagini effettuate dopo il fatto dai carabinieri e dallo stesso ufficio giudiziario. L’apertura del fascicolo è un “atto dovuto” in seguito ai nuovi elementi probatori depositati negli ultimi mesi dallo staff difensivo che assiste la madre di Tiziana, Teresa Giglio.

“L’Iphone di Tiziana usato dopo il sequestro”, la rivelazione degli esperti informatici

 

L’Iphone di Tiziana Cantone è stato accesso, sbloccato e utilizzato dopo il sequestro. Il telefonino venne riattivato dopo in seguito al ritrovamento del cadavere della ragazza. Si tratta di un nuovo dettaglio reso noto dagli esperti informatici dell’Emme Team che, insieme con l’avvocato Salvatore Pettirossi, legale di mamma Maria Teresa Giglio, conducono ulteriori accertamenti sulla morte della ragazza. Le nuove informazioni acquisite depositate alla Procura di Napoli Nord. I giudici aprirono un fascicolo per frode processuale in relazione alla cancellazione di tutti i dati contenuti nell’iphone e nell’ipad della 31enne quando erano sotto custodia.

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IL TELEFONO DI TIZIANA CANTONE USATO SOTTO SEQUESTRO

Secondo i consulenti americani gli investigatori: “Riferirono di non essere riusciti ad accedere al suo cellulare a causa del PIN”. Invece secondo l’Emme-Team qualcuno, invece, riuscì ad accedere a quel cellulare trovato a poca distanza dal cadavere di Tiziana Cantone. L’utilizzo del telefono per navigare sul web, sostengono gli esperti informatici di Emme-Team: “E’ avvenuto mentre il telefono era sotto sequestro.

L’ALTRO ACCESSO

Inoltre tre giorni dopo la morte della 31enne, inoltre, emerse un altro accesso al cellulare.  Secondo il perito nominato dalla Procura il dispositivo era ancora inaccessibile sempre a causa del Pin. I tabulati telefonici, conclude l’Emme-Team, evidenziavano infine che il cellulare in uso all’ex fidanzato di Tiziana Cantone era accesso e funzionante a pochi metri dalla casa a Mugnano. Proprio quando i carabinieri erano ancora sul posto. Accertato che il dispositivo era agganciato a una cella telefonica di quella zona.

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