giovedì, Luglio 17, 2025
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Tra politica e imprenditoria, il ruolo di Letizia nel clan dei Casalesi

Esisteva un’organizzazione in grado di gestire il gioco d’azzardo clandestino, le intestazioni fittizie delle attività commerciali del clan dei Casalesi, le installazioni dei videopoker e slot machine sconosciute ai Monopoli di Stato e l’organizzazione delle scommesse clandestine su piattaforme telematiche. Ieri il gruppo criminale è stato sgominato dall’indagine condotta dalla DDA ed eseguita dalla Guardia di Finanza di Napoli. Al vertice dell’organizzazione c’eraRaffaele Letizia, detto Lello.

Letizia, l’uomo di fiducia del clan dei Casalesi

Il 56enne venne condannato per associazione mafiosa poiché ritenuto un elemento di spicco della fazione Schiavone-Russo. Per l’organizzazione camorristica si sarebbe occupato delle estorsioni, della gestione della cassa del clan e del mantenimento dei rapporti con gli imprenditori e politici.

Letizia è stato citato anche da diversi collaboratori di giustizia, insieme al cognato Pasquale Di Bona: entrambi sono stati arrestati nel blitz di ieri. Secondo le accuse, il 56enne sarebbe stato un uomo di fiducia del boss Giuseppe Russo, alias un padrino. Infatti nell’interrogatorio del febbraio 2020, il pentito Mario Iavarazzo lo indica vicinissimo al clan che è egemone nei comuni di Gricignano d’Aversa, Orta di Atella, Succivo e Carinaro.

Incontri tra politici, camorristi e imprenditori: il ruolo di Letizia

Letizia avrebbe partecipato alle riunioni tra capiclan, politici e imprenditori. In quegli incontri venivano decisi gli intrecci affaristici tra le varie fazioni della camorra casertana e la politica. A tavola si discuteva anche dell’aggiudicazione degli appalti attraverso gare pilotate, stabilendo non solo le imprese aggiudicatarie, ma anche quelle amiche che dovevano fornire i vari materiali o che dovevano ricevere lavori in subappalto.

Fondamentali sono state le dichiarazioni di Giuseppe Misso, ex reggente del clan dei Casalesi catturato nel marzo del 2013: “Io ho sentito parlare di A. B., che se non sbaglio stava alla Regione come consigliere, quando io e Lello Letizia volevamo svolgere attività estorsive in relazione ad una speculazione immobiliare che si stava realizzando tra i comuni di Succivo ed Orta di Atella con la realizzazione di un complesso di piscine, in quell’occasione noi siamo stati chiamati dall’imprenditore OMISSIS per capire quale fosse l’importo da pagare al clan a titolo di estorsione ed in quell’occasione fu lo stesso omissis...”.

Il blitz contro le scommesse clandestine

I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 9 soggetti gravemente indiziati dei reati di associazione per delinquere, esercizio abusivo di attività di giochi e scommesse e trasferimento fraudolento di valori, aggravati dal metodo e dall’agevolazione mafiosa.

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.