Un nuovo pentito rischia di far saltare il banco nella mala di Caivano e Casoria: da poche settimane è passato dalla parte della giustizia Giovanni Barra, detto ‘o scucciato per la sua testa pelata. Barra vanta diversi precedenti, tra cui associazione a delinquere di stampo camorristico ed estorsione. L’ultimo arresto risale allo scorso luglio quando fu arrestato insieme a Roberto Alfio Maugeri, dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.
Secondo quanto emerse dalle indagini, coordinate dalla DDA partenopea, i due uomini avrebbero assunto ruoli apicali all’interno del clan camorristico, approfittando del vuoto di potere lasciato da Angelino, latitante poiché destinatario di un ordine di cattura.
La loro attività si è contraddistinta per una sistematica attività estorsiva ai danni di imprenditori di Caivano, già inseriti in una lista nera tramandata di clan in clan, segno di una continuità criminale strutturata. Le vittime erano costrette a pagare il “pizzo” sotto minaccia, in un contesto di intimidazione mafiosa volto a mantenere il controllo economico e sociale del territorio. Caivano, insieme a Cardito e ai comuni limitrofi, si conferma un territorio ad alta densità criminale, dove vecchi clan e nuove leve si contendono il controllo di racket e traffico di stupefacenti. Le operazioni degli ultimi mesi stanno cercando di smantellare queste strutture attraverso un’intensa attività investigativa, mirata a colpire i vertici e i referenti territoriali.
I primi verbali del pentito risalgono ad inizio luglio e parlano dei retroscena che coinvolgono non solo il gotha della camorra di Caivano e Casoria ma anche dell’area a Nord di Napoli. Ha svelato retroscena su agguati, soldi, business, piazze di spaccio e altri riferimenti criminali.