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Come sottolineano all’Ivass il fenomeno genera un giro d’affari di non meno di 3 milioni di euro all’anno coinvolgendo migliaia di veicoli. Il truffato peraltro, oltre a perdere i soldi, si trova esposto a multe, sequestri del veicolo e ritiro della patente per l’assenza di una copertura assicurativa valida. Spesso infatti la scoperta che la polizza sia falsa avviene tramite i controlli delle Forze dell’Ordine. Il danno è poi all’intero sistema sia perchè le compagnie o gli intermediari che magari hanno subito il furto delle indennità subiscono danni reputazionali sia perchè i consumatori perdono fiducia verso la distribuzione assicurativa via internet. Da parte dell’Ivass come azione di contrasto vengono utilizzate così ricerche sulla rete e le segnalazioni di cittadini e assicurazioni. Si tratta di un’azione continua anche perchè le truffe, data la ricorrenza di certi elementi, portano a ipotizzare l’esistenza di vere e proprie centrali in grado, una volta oscurato il sito, montarne un successivo con lievi modifiche.
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