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Uccise il boss di camorra in strada, dimezzata la pena per il killer

Uccise il boss di camorra in strada, dimezzata la pena per il killer
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Si è tenuto alla corte di assise di appello di Napoli (Presidente Barbarano, con giudice relatore e giuria popolare) a carico di Gianluca Di Matola, originario di San Martino Valle Caudina,  imputato dell’omicidio di Orazio de Paola, storico esponente apicale del clan Pagnozzi. Di Matola è stato difeso dagli avvocati Vittorio Fucci e Alessio Ruoppo in Appello. In primo grado il Di Matola, innanzi alla Corte di Assise del Tribunale di Avellino, difeso dall’ avvocato Alessio Ruoppo, era stato condannato a 18 anni di reclusione.

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Il processo di Appello, innanzi alla Corte di Assise di Appello di Napoli, si è celebrato con la partecipazione nel collegio difensivo dell’avvocato Fucci, il quale ha presentato dei motivi aggiunti e si è concluso con il quasi dimezzamento della pena e, quindi, con la riforma della sentenza che ha ridotto la pena inflitta dal Tribunale di Avellino da 18 a 10 anni di reclusione. C’è stata una lunga discussione dell’ avvocato Vittorio Fucci dopo la requisitoria del Procuratore Generale che aveva chiesto la conferma a 18 anni di reclusione. La Corte di Appello, però, è stata di avviso differente e accogliendo la tesi difensiva ha quasi dimezzato la pena.

I PRECEDENTI

Gianluca Di Matola, dopo aver esploso numerosi colpi di pistola all’indirizzo del De Paola, si diede immediatamente alla fuga, venendo catturato in autostrada dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Avellino, mentre a bordo di un’autovettura si dirigeva in direzione Roma. Sottoposto a fermo di indiziato di delitto, all’evento fu attribuito un movente non riconducibile a questioni connesse con la criminalità organizzata, per cui la direzione delle indagini fu subito assunta dalla Procura della Repubblica di Avellino.
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