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sabato, Luglio 5, 2025
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CALCIO, SERIE A: IL PICCOLO NAPOLI DI MR. DONADONI, TRA INCUBI E SOGNI DI RISCATTO

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Crisi, maledetta crisi. Cupa, tragica, infinita. Iniziò a Torino, nell’ultima gara di un 2008 gonfio di illusioni e promesse. Continua inesorabile, con la sconfitta di domenica, di nuovo contro il Toro. I numeri, freddi ed impietosi, dicono che il Napoli è la peggior squadra vista nel girone di ritorno. Con Donadoni sono solo otto i punti raccolti in nove gare. Crisi tecnica indiscutibile. Causata dalla modestia di un parco giocatori enormemente sopravvalutato. Che si accompagna ad un caos societario sotto gli occhi di tutti. Marino si è visto ultimamente solo dopo la vittoria, sudata ed un pò fortunata, contro l’Inter, sotto i riflettori del San Paolo. E quando si perde, cioè quasi sempre, dov’è? Secondo il digì azzurro il Napoli è una squadra fortissima. Solo infortuni ed immaturità ne hanno frenato il decollo, dopo un girone d’andata troppo bello per essere vero. De Laurentiis lo blinda con un ricco contratto ma annuncia che gli affiancherà altre figure dirigenziali, in modo da comporre un organigramma di tutto rispetto. Meglio tardi che mai. Si sistemino i quadri societari, elemento fondamentale per un club che vuole darsi un’organizzazione moderna, abbandonando il modello deus ex machina visto finora. Si faccia in fretta però. La manfrina sugli acquisti presunti e promessi è appena iniziata. Dopo i no di Floccari e (pare) Conti, il Napoli sembra aver bloccato Cigarini, regista dell’Atalanta e dell’Under 21. Giovane interessante, di prospettiva, logicamente ancora lontano dalla consacrazione definitiva. Una specie di Santacroce del centrocampo (ma senza colpi di testa). E’ dunque questo il target del Napoli? Puntare esclusivamente su talenti giovani ed ancora acerbi? Davvero si pensa di costruire una squadra da Europa senza nessun giocatore affermato? Il presidente chiarisca quali sono i progetti del prossimo quinquennio, la cosiddetta fase-due in cui il Napoli dovrà per forza di cose entrare, da settembre in poi. Dando per irraggiungibili almeno cinque squadre del nostro torneo, il sesto posto, che vuol dire zona Uefa, sembra un obiettivo ragionevole. Serve un mix di gente carismatica e giovani talenti. Gli uni non prescindano dagli altri.
La gara di domenica lancia un ulteriore allarme. Donadoni non ha ancora le idee chiare su questo Napoli anche se afferma il contrario. Interessante, ma solo in teoria, il suo esperimento di centrocampo leggero. Bogliacino regista basso, Hamsik sul centro-destra e Dàtolo, reduce dalla bella prova di Lecce, sul centro-sinistra. Il trio produce poco nel primo tempo per poi scomparire o quasi nella ripresa. L’uruguaiano può essere adattato a regista, viste le sue buone doti tecniche ma ha bisogno di un interditore puro al suo fianco. Hamsik, scolastico nei passaggi e friabile nei contrasti, persiste imperterrito nella sua involuzione mentre Dàtolo si impegna ma non brilla. Nella ripresa, con l’ingresso di Stellone nel Toro, Rosina va a fare il trequartista, storicamente figura sempre sofferta dal Napoli e lì cominciano i dolori. La mediana azzurra si smaglia e si allarga, sulle corsie laterali Mannini ci prova ma senza costrutto mentre Grava, fuori ruolo a sinistra, non si nota. Cannavaro si stacca letteralmente dalla schiena di Bianchi che, lasciato libero di colpire, segna il gol del pari. Da quel momento una salva di fischi per il capitano azzurro. Tanti, forse troppi. Provengono da un pubblico severissimo e spesso ingeneroso verso i giocatori di sangue napoletano. Errore tecnico marchiano comunque, quello del difensore partenopeo. Mica l’unico visto in campo. Pià, il migliore del Napoli, in gol per la terza volta consecutiva, viene inspiegabilmente sostituito. Da Russotto, uno che non rientrava nei piani di Reja come in quelli di Donadoni. Il quale dice di aver capito cosa manca al Napoli. Non sembra però aspettiamo. Sei punti regalati tra andata e ritorno ad un piccolo Toro posson bastare. Per dimenticare quest’annata-incubo. E per ripartire, con nuove facce, nuovi programmi, nuove idee.

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