Ieri l’ultimo saluto ad Andrea Hadzovic, il ragazzo di 21 anni ucciso in un conflitto a fuoco con gli agenti di polizia, all’alba dell’8 novembre scorso sull’asse mediano a Giugliano. Rappresentanze delle etnie nomadi provenienti da tutta Italia sono arrivate a Giugliano per salutare la famiglia di Andrea Hadzovic e porgere, nell’usanza nomade, le condoglianze per la perdita di un loro caro. I funerali si sono svolti dopo 7 giorni di veglia. Nella cultura rom la morte è considerata una cosa innaturale che provoca la rabbia di chi ne è colpito. Oltre al dolore per la perdita, i rom sono anche preoccupati della vendetta dello spirito del defunto nei confronti di coloro che rimangono. Nella tradizione rom la solidarietà alla
famiglia è molto importante per aiutarla ad ottenere il perdono per tutto quello di
negativo che è stato fatto nei confronti del deceduto.
Intanto, restano iscritte nel registro degli indagati, per la morte del 21enne,
nove persone come atto dovuto a tutela dei diritti della
difesa, nell’ambito dell’inchiesta. Si tratta di sei agenti di Polizia, che erano presenti sul posto, e tre complici di Hadzovic, che erano in auto con lui. Il
reato ipotizzato dal pm Giuseppe Cimmarotta per
gli agenti (difesi dall’avvocato Gennaro Razzino) è
eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi. Il pm
ha nominato un perito per l’esame autoptico effettuato
nei giorni scorsi.
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