E’ il
collaboratore di giustizia Giuliano
Pirozzi a ricostruire con dovizia di
particolari il ruolo che Patrizio
Picardi aveva assunto all’interno
del clan Mallardo dopo l’arresto dei
capi e gregari. Secondo Pirozzi
l’investitura di Picardi a reggente
della cosca è arrivata direttamente
da Francesco Mallardo e Giuseppe Dell’Aquila. Dalla ricostruzione
effettuata da Pirozzi il clan Mallardo, nel suo nucleo centrale si divide
in due grosse aree, l’area del Sulicione guidato da Dell’Aquila e l’area San Nicola guidata invece da
Feliciano Mallardo. L’arresto dei
fratelli Giuseppe e Francesco Mallardo, di Feliciano e Raffaele Mallardo, di Giuseppe dell’Aquila e di
Francesco Napolitano, era divenuto
indispensabile per i boss individuare un nuovo reggente che fosse presente sul territorio ed in grado di
dirigere le diverse anime del clan,
assicurando innanzitutto che i flussi
finanziati di matrice delittuosa non
venissero a mancare. E questo reggente era stato individuato – secondo i pentiti – in Picardi il quale
aveva dunque iniziato negli ultimi
mesi a comportarsi da vero e proprio capocosca impartendo ordini
in modo autonomo. Sarebbe stato
lui a decretare la condanna a morte
di Pirozzi, accusato di aver sottratto
dalle casse del clan ingenti somme
di denaro. Condanna a morte a cui
è sfuggito scegliendo di passare
dalla parte dello Stato, così come
raccontato dallo stesso Pirozzi agli
inquirenti. “Sono sempre stata una
delle persone di fiducia di Feliciano Mallardo e anche degli altri
affiliati del clan Mallardo, in quanto sono una persona molto capace
dal punto di vista economico e
finanziario. Ho deciso di venire
davanti all’autorità giudiziaria
perchè temo per la mia incolumità,
in quanto diversi esponenti del clan
Mallardo hanno messo in giro la
voce che io mi ero appropriato dei
soldi che avevo avuto proprio da
loro per fare investimenti; però io
non ho ricevuto in realtà questi
soldi. Essendo però stata messo in
mezzo questo voce ho capito che è
stata decretata la mia morte. Ho
deciso quindi di cambiare vita e
perciò mi sono presentato”. Queste
le dichiarazioni rilasciate da Pirozzi
nel corso dell’interrogatorio del 3
dicembre dell’anno scorso ha spiegato i motivi della sua collaborazione. Le dichiarazioni rese da
Pirozzi sono state dichiarate attendibili dagli inquirenti e confermate
in seguito all’attività investigativa
portata avanti in questi mesi dalle
diverse forze di polizia in contrasto
al clan Mallardo.