Si è svolto stamane alla Prefettura di Napoli, l’incontro della cosiddetta “cabina di regia” del Patto per la Terra dei Fuochi, tra esperti, forze dell’ordine ed esercito. Sul tavolo il progetto “osservatori civici”, un protocollo voluto dalla Commissione Europea per il coinvolgimento dei cittadini nella prevenzione dei reati contro l’ambiente, con segnalazioni, educazione civica e proposte. Al tavolo l’incaricato del ministero dell’Interno per i roghi di rifiuti in Campania Donato Cafagna, ha parlato del cambio di strategia: «finora abbiamo avuto a che fare con interlocutori non qualificati» riferendosi ai cittadini che – a suo avviso – «pur riconoscendo i problemi sul territorio li segnalavano in maniera generica. Adesso abbiamo dei soggetti che in maniera continua, analizzano i problemi e si interfacciano con continuità». Per Cafagna dunque, le segnalazioni che giungevano sul portale Prometeo o direttamente a lui, “non erano affidabili”, con l’istituzione degli osservatori civici, invece, la cosa cambia.
Critica è la posizione di Angelo Ferrillo, presidente dell’associazione “La Terra dei Fuochi”, secondo cui «mentre si procede a calare dall’alto le solite promesse che finora non hanno prodotto alcun risultato, le nostre proposte concrete e immediatamente realizzabili vengono puntualmente disattese (“sentinelle per la terra dei fuochi e numero di telefono di pronto intervento”). L’associazione “La Terra dei Fuochi”, promotrice della mobilitazione del 26 ottobre 2013 nonché della 2a giornata contro il fenomeno criminale dei “roghi tossici”, tenutasi a Napoli lo scorso 25 ottobre, non firma l’intesa “Coheirs”, spiegando che si tratta di una “presa in giro calata dall’alto senza il vero coinvolgimento dei cittadini e soprattutto in dispendio di risorse pubbliche di fondi comunitari”».
Si tratterebbe dunque di un ulteriore decisione utile solo a prendere altro tempo, mentre nei comuni dell’hinterland di Napoli, dove ogni giorno si continuano a bruciare tonnellate di rifiuti tossici, la situazione resta pericolosamente drammatica. Ferrillo rivendica anni di lavoro fatti di sopralluoghi, filmati, gallerie fotografiche e segnalazioni precise e dettagliate: «La nostra associazione “sta già facendo tutto questo da otto anni a costo zero” – afferma il presidente dell’associazione La Terra dei Fuochi – e senza accedere a nessun bando, per il Coheirs invece è prevista la spesa di ben 250.000 euro di fondi comunitari – ribadiamo – per “segnalazioni e denunce che ci sono già da tempo”, mentre “mancano tuttora gli interventi concreti da parte delle forze di polizia, viste le decine di roghi al giorno segnalati e documentati sul nostro portale www.laterradeifuochi.it”. In buona sostanza altri soldi dei cittadini spesi in progetti senza né capo né coda e soprattutto in totale assenza di una visione politica chiara e concreta sull’intera questione».
Tra le associazioni presenti, il protocollo è stato sottoscritto dal Coordinamento Terra dei fuochi, Eco della fascia costiera, Cittadini campani per un piano alternativo dei rifiuti, Coordinamento comitati vesuviani, Zero waste Campania, Forum ambiente area nolana e Isde medici per l’ambiente dalle quali ci dissociamo perché molte delle quali già firmatarie di altri patti e protocolli che a distanza di 2 anni a nulla hanno portato.