Una cura maniacale per la distribuzione dei ruoli o delle parti, per dirla con le parole degli inquirenti. A ciascuno la sua recita, ad ognuno il suo copione: c’era chi faceva l’avvocato, chi il consulente di parte, chi era versatile nell’arte della testimonianza e chi, invece, faceva l’informatico per conto di un’agenzia in campo assicurativo.
Conclusioni ad effetto da parte della Procura, che chiede il processo a carico di 18 imputati, tutti accusati a vario titolo di aver preso parte a una grande messa in scena: quella dei finti sinistri, delle polizze di assicurazione per incidenti stradali, insomma un classico della piccola criminalità napoletana. Inchiesta condotta dal pm Fabrizia Pavani, magistrato in forza al pool coordinato dal procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio, chiare le accuse destinate al vaglio di un giudice.
Negli ultimi anni, a Napoli e provincia (specie a Giugliano) avrebbe svolto un ruolo una associazione per delinquere (presunta, fino a prova contraria) capace di organizzare falsi seriali in grado di sbloccare indennizzi per incidenti mai avvenuti. Un’inchiesta che prende le mosse da segnalazioni arrivate dagli uffici di polizia di mezza Italia, in relazione a una serie di possibili anomalie.
fonte: il Mattino.it