Appalto Igiene urbana, licenze edilizie e commerciali in zona rossa: scattano le indagini dei carabinieri. Dopo le dimissioni polemiche dell’assessore Florindo D’Angelo componente della giunta capeggiata dal sindaco Antimo Silvestre: sotto la lente dell’Arma finisce il bando da circa 9 milioni di euro relativo all’appalto d’igiene urbana. Un appalto che attualmente vede la gestione della raccolta rifiuti affidata al consorzio CITE (già finito quest’ultimo nel mirino della Procura per il caso Ischia), in procinto di scadenza. Ad attirare le attenzioni degli inquirenti, che pare abbiano già sentito alcune persone come informate dei fatti, alcune modifiche apportate al bando di gara a pochi giorni dalla chiusura dello stesso. Infatti, a quanto emerge, sarebbe stato modificato l’articolato originario consentendo alle aziende interessate di dover dimostrare di aver raggiunto un tasso medio di raccolta differenziato di almeno il 50 per cento negli ultimi tre anni, che contrasterebbe palesemente con l’art. 40 del Capitolato Speciale che, invece, fissava la raccolta differenziata ad un livello minimo del 65 per cento.
Il Disciplinare di gara sarebbe poi stato modificato in altri tre punti, incidendo presumibilmente sui requisiti tecnici e finanziari richiesti alle aziende partecipanti, determinandone una riduzione generalizzata degli standards qualitativi in un comune già alle prese con un servizio poco attento alle esigenze cittadine. Il bando attuale, segue quello precedente che fu aggiudicato con un ribasso dello 0,1 per cento. Tra l’altro sono in molti, su questo punto, a chiedersi quale diffusione abbia avuto il nuovo bando di gara, su quanti e quali siti e giornali sia stato pubblicato. Tra l’altro risulterebbe che alla chiusura del termine di gara sarebbero pervenute solo due offerte. Intanto ad accendere le polemiche in vista delle elezioni, sono anche le concessioni edilizie e recuperi abitativi rilasciati nella zona dell’alveo rientrante nella fattispecie della zona rossa. Addirittura ci sarebbe stato il rilascio di concessioni per la costruzione di distributori di benzina e sottotetti con recuperi abitativi rilasciati a politici di primo piano del comune che se accertati, oltre ad essere in violazione delle norme, risulterebbero in palese conflitto di interessi. E anche su questo punto, c’è chi giura che si approfondisse la vicenda, potrebbero esserci eclatanti sviluppi.
Paolo Corcioni