Sono passati diversi mesi dall’insediamento dell’attuale
amministrazione, mesi nei quali la villetta “Makeba” è stata
completamente abbandonata e vandalizzata. La responsabilità è
soprattutto della gestione dell’ex commissario prefettizio,
regolamentata da un bando che affidava ad un soggetto privato l’intera
gestione della villetta e che da subito aveva dimostrato la sua
inefficacia. Quel bando ha suscitato enormi proteste, diverse
associazioni e organizzazioni politiche, molte delle quali presenti
oggi nell’attuale amministrazione, hanno firmato un documento che
chiedeva la revoca del bando e che sanciva un netto “NO” alla
privatizzazione dei beni comuni. Sono passati diversi mesi, dicevamo,
durante i quali l’amministrazione ha avuto il tempo di strutturare una
gestione pubblica della villa, l’occasione di confrontarsi con
cittadini, comitati e forze politiche, la possibilità di ragionare
sulle proposte fatte dalla cittadinanza e di dare finalmente risposte
alternative.
Nell’ambito di quei confronti sono emerse soluzioni
ipotizzate dalla stessa amministazione, cioè dislocare nella struttura
una sezione dei Vigili Urbani o le guardie ambientali per le quali non
c’è ancora una sede. Dobbiamo invece tristemente constatare la
pubblicazione di un nuovo bando, che tronca di netto con quei
ragionamenti e per di più appare quasi identico a quello precedente,
tanto criticato anche da quanti ora siedono tra le fila dell’attuale
amministrazione. Attendiamo ora quantomeno con curiosità la reazione
di chi, tra i consiglieri comunali e alcuni partiti e movimenti
politici, non potrà accettare questa enorme contraddizione. Ciò che è
certo è che si è persa l’opportunità di mettere in atto scelte
politiche forti e coraggiose, in rottura con la tendenza
privatizzatrice delle politiche nazionali, e coerenti con le promesse
fatte in campagna elettorale.
L’amministrazione si è limitata a
mettere in atto una mediocre scelta amministrativa, che si amalgama
alla pochezza politica dominante ed è tra l’altro in linea con le
scelte di un’amministrazione di destra quale quella della vicina
Marano, mentre era lecito pretendere di più da una coalizione in cui
militano forze politiche che provengono da una tradizione di sinistra.
Questo bando ci dice che si è scelto di ignorare che le villette
comunali sono attraversate da un numero elevato di minori a rischio,
totalmente abbandonati dalle famiglie, sui quali si ha il dovere e la
responsabilità politica di intervenire attraverso adeguate politiche
sociali. Si è scelto di permettere a soggetti privati di trarre
profitto da un bene comune, e di escludere per questo lo svolgersi di
tutte le altre iniziative che vadano ad intaccare l’interesse privato
del soggetto che ne acquisirà la gestione. Tutto questo non ha nulla
di rivoluzionario, ci delude e ci preoccupa, perché l’incoerenza,
l’opportunismo e la mediocrità sono state e saranno il motivo del
degrado che ci circonda e dal quale dobbiamo provare a venire fuori.
Comitato civico Cambiamo Mugnano