Sala affollatissima presso il liceo L. Bassi,per celebrare la giornata della legalità, con ospite d’onore Don Maurizio Patriciello. Prima dell’incontro, il dirigente scolastico,prof Del Conte, ha ricordato come è nata l’amicizia tra lui e il reverendo, durante la dirigenza presso un istituto di Caivano, al parco Verde.
Don Patriciello , rivolgendosi amichevolmente al preside e alla platea degli studenti ha esordito dicendo: “Ma che volete da me?”Difatti sapeva bene cosa dire alla platea, ma la domanda è servita ad introdurre la sintesi della sua vocazione sacerdotale,che come ha ricordato don Maurizio è avvenuta in tarda età.
Il sacerdote ha ricordato che prima della vita sacerdotale era capo sala in ospedale e dopo un casuale incontro con un frate francescano,è nata la sua vocazione. Il primo incarico ed anche ultimo fu proprio la parrocchia del parco Verde di Caivano ed il sacerdote non si entusiasmò di certo per quell’incarico, ma l’orgoglio di non mollare, col tempo lo ha legato in maniera viscerale a quella comunità parrocchiale.
Sin qui, una storia di una vocazione avvenuta in età matura ma ancora priva dell’impegno sociale che con il tempo il sacerdote ha dovuto incarnare. In una sera di settembre di qualche anno fa, l’aria che si respirava era nauseabonda e, fu quella sera che prese vita la comunità del web che conviveva lo stesso problema. Infatti, don Maurizio, aveva chiesto dal suo profilo FB di avere notizie sul l’aria che si respirava e fino al mattino arrivarono migliaia di segnalazioni sulla problematica dei roghi tossici.
Quella notte per don Maurizio, fu la sua chiamata all’impegno sociale sulla questione ambientale. Nonostante il suo incessante lavoro e quello di tanti volontari, le cose però non cambiavano, finché don Maurizio non iniziò ad inondare le Prefetture Di Caserta e Napoli di sollecitazioni di intervento.
In uno di questi incontri presso la Prefettura di Napoli, uno spiacevole disguido di comunicazione, aspramente ripreso dal Prefetto De Martino, offeso per il mancato ossequio da parte del sacerdote, fece il giro del web in poche ore e, la questione Terra dei Fuochi,diventò in maniera fortuita un caso nazionale. L’intervento successivo del ministro Cancellieri e del Presidente della Repubblica, furono poi colti come occasione per accendere le luci su una questione “volutamente” occultata da chi preposto ai controlli.
“Il rispetto della legalità deve essere sempre ricercato, in ogni occasione e anche la omissione di denuncia della illegalità deve essere intesa come un atto di omertà da debellare definitivamente. Da soli, si rischia a denunciare l’illegalità, ma quando si è in tanti, non può accaderci nulla, Dobbiamo denunciare, non per altruismo ma per egoismo, il sano egoismo di difesa della nostra vita è di quella dei nostri cari”.
L’incontro ê poi continuato con le domande degli studenti, mentre all’incontro si sono aggiunti anche il sindaco della città Piemonte e l’assessore Rosa di Biase.