L’annuncio tanto atteso del nuovo esecutivo, se da un lato ha rappresentato una prova di
ripartenza dell’amministrazione Carpentieri, dall’altro ha scatenato un terremoto in maggioranza.
A poche ore dall’ufficializzazione della nuova giunta, tre consiglieri di due liste civiche di
centrosinistra hanno comunicato l’intenzione di votare autonomamente i provvedimenti in
consiglio comunale, slegandosi – di fatto – dalle logiche di coalizione. Lello Caiazza, Giuseppe
Chiantese e Antonia Di Nunzio delle liste civiche Melito Adesso e Cristiano & Popolari, dunque,
lasciano la maggioranza e raggiungono Antonio Mungiguerra, fuoriuscito dal Partito Democratico,
ma ancora legato saldamente alla maggioranza di governo, così come Pasquale Pietroluongo,
con un piede e mezzo nei democratici dopo aver abbandonato di punto in bianco la lista del
sindaco “Per Melito”.
In virtù delle ultime novità, ricostruire lo scacchiere del consiglio comunale sembra essere un
esercizio alquanto complesso se, al quadro già articolato, si aggiunge l’occhiolino – o qualcosa di
più che Giuseppe Cerrota, attualmente in consiglio in quota Forza Italia, ha lanciato al neo
vicecoordinatore di Scelta Civica Michele Schiano, uscito dal partito di Berlusconi per approdare
nel movimento fondato da Mario Monti.
La presenza del medico alla conferenza stampa indetta dal consigliere regionale ed ex sindaco di
Qualiano e gli ammiccamenti sui social sarebbero gli indizi di un imminente remake melitese del
percorso intrapreso da Schiano; un’ipotesi che complicherebbe ulteriormente una ricostruzione
dei numeri in consiglio comunale e che, rifacendosi a quanto accade in ambito nazionale,
vedrebbe l’appoggio di Cerrota al leader di centrosinistra Carpentieri. Al momento sono solo
ipotesi: nessuna comunicazione è ancora giunta nell’ufficio del presidente del consiglio D’Angelo,
ma il voto – allineato a quello della maggioranza – dell’ultimo Consiglio Comunale potrebbe
essere un ulteriore indizio.
Alla luce degli ultimi sviluppi, gli equilibri nel parlamentino melitese potrebbero essere totalmente
diversi, pur non impensierendo il primo cittadino: Carpentieri può ancora contare sullo zoccolo
duro del Pd e sui tre superstiti delle civiche, nonché sull’appoggio di Mungiguerra e, in caso di
un’ipotetica adesione a Scelta Civica, di Giuseppe Cerrota; l’opposizione – sempre più risicata – e
i tre neo indipendenti difficilmente potranno scardinare i numeri della maggioranza, seppur
ridisegnata.