QUALIANO. «Illustre ex sindaco di Qualiano, dott. Michele Schiano di Visconti,
vengo con questa mia addirvi (tutto una parola) alcune piccole cose che mi preme sottolineare ed evidenziare alla luce della sua candidatura (ancora presunta) alla Camera dei Deputati. Innanzi tutto Le faccio i miei complimenti. Se ciò dovesse accadere, il partito di Berlusconi ha capito finalmente su quali uomini puntare per iniziare a detronizzare Bassolino & C. dal tavolo politico regionale. Che finisca una volta per tutte l’accerchiamento cattocomunista della nostra amata Qualiano.
Le faccio però notare solo alcune piccole cose , solo alcuni dettagli insignificanti che Lei necessariamente dovrebbe tenere conto e che a mio modesto parere dovrebbero far parte del suo background politico e culturale. Lei in questi giorni sta facendo parlare molto di sé (giustamente). Tra commissiari, commissioni, prefetti e notifiche di sfratto anticipato dalla casa comunale, Lei si sta giocando la sua ultima e disperata partita per rimanere a galla. La comprendo e la capisco, anzi, le dirò di più : sono solidale con lei. Ma questo però non significa che avrà il mio voto. Ma questo credo non sia importante. I suoi pretoriani travestiti da portaborse sapranno dove “pescare” numeri e consensi. La prima delle cose che volevo farLe notare è questa. Lei, dall’alto della sua poltrona, rivendica orgogliosamente il suo senso di appartenenza e le sue radici. Giusto, anzi giustissimo. Ma il solo legame con la terra qualianese crede possa bastare a creare e/o spostare consensi elettorali? Ne dubito. Anzi questo può essere addirittura un fattore discriminante. Come è nella migliore tradizione politica del nostro paese, tradizione a cui Lei ha dato un contributo determinante, molti politici, anche della sua stessa cordata, potrebbero remarLe contro e quindi sminuire la portata politica della sua candidatura, tessendo alleanze diverse da quelle che serba in cuor suo.
Quindi, alla luce questi (nefasti) eventi a Lei non favorevoli, la partita potrebbe giuocarsela fuori paese. I consensi elettorali su base provinciale sono necessari alla sua elezione, ma nei paesi limitrofi nessuna ricorda qualche suo “merito” extracomunale. Può chiedere il favore a qualche amico, o mal che vada a qualche amico dell’amico. Poi basta, la lista si esaurisce. Ma non è mia intenzione commentare le Sue alleanze strategiche intercomunali, né gli ultimi dieci anni di vita politica locale, né tantomeno questa prima comunicazione epistolare tra noi due, avrebbe la pretesa di arrivare a cotante argomentazioni. Le domande con le quali voglio esordire in questa mia missiva sono poche, essenziali, scarne, anzi mi perdoni la brutalità ed arriviamo subito al dunque. Il primo quesito che voglio sottoporLe, giusto per rompere il ghiaccio e creare quella sorta di “understanding” (come dicono gli amici d’oltremanica) fra noi è questo: perché i cittadini qualianesi dovrebbero votarla? Quali risultati presenta dopo un decennio di dominio politico assoluto ed incontrastato? Il fatto che lei “sta a disposizione” di tutti i cittadini ed ha una segreteria politica “open 24 ore” in via Rosselli è una buona ragione per mandarla a Montecitorio? Sa caro sindaco, solo queste ragioni mi sembrano un pò pochine per darle quelle valanga di voti che effettivamente Le servono per sedere tra i banchi del Parlamento. Lei, sempre secondo me, dopo dieci anni di vita amministrativa avrebbe dovuto presentarsi al corpo elettorale con un curriculum politico ed ammministrativo più corposo. Installare qualche lampione ed aggiustare qualche marciapiede è un po’ pochino, non crede? Avrebbe dovuto compiere un percorso diverso, non so tipo qualche grande opera, qualche buon accordo intercomunale, qualche stazione di metropolitana, qualche nuovo posto dove mettere un numero più alto di Carabinieri per garantire più sicurezza o quanto meno non farci accerchiare da veleni e discarichi. Il tutto poi lo avrebbe dovuto condire con tante buone alleanze e farcirlo con buone dosi di sapienza umana e politica. Invece Lei, caro sindaco, lascia solo macerie. I rifiuti per strada in questi giorni rappresentano forse solo una triste e crepuscolare metafora. Lei, come i risultati delle elezioni regionali hanno dimostrato, ha creato soprattutto malcontenti, i quali prontamente si sono trasformati in liste civiche, ed alcune di esse nate con il solo scopo di ricattarLa.
Ancora oggi, a meno di otto settimane dalle elezioni politiche, Lei continua a giocare con i suoi alleati proprio come il gatto fa con il topo. Sul tavolo del centro destra ha caldeggiato prima Mario Cacciapuoti (ma solo per disinnescare le mina Galdiero), poi ha sostenuto Salvatore Onofaro, ora asseconda e spinge Ludovico De Luca. E tutto questo solo per il gusto di dimostrare che Lei va d’accordo proprio con tutti, cercando di drenare quanti più consenso possibile intorno alla sua figura. Mi creda: questa volta non basterà. Dopo dieci anni anche qualcuno tra i suoi ha iniziato a capire i suoi trucchetti e sta cercando di allontanarsi. Questa volta nemmeno i tanti panegirici sulla stampa allineata, scritti con la sola ragione di osannarLa e farLa apparire come il Re Sole, basteranno a coprire mugugni, malcontenti e vuoto politico. Su una cosa però ci conti, e questo glielo posso dire soprattutto per esperienza diretta. In questo momento gli amici del centro sinistra stanno lavorando per Lei ed appoggiano in toto la sua causa. Le stanno preparando il paracadute. Loro sono votati a perdere, anzi per molti di loro è una missione. Tra qualche anno alcuni di essi festeggieranno il primo quarantennale di proficua e costruttiva opposizione e Le assicuro che ci sono buone possibilità che anche stavolta riconsegneranno il comune a qualche suo amico. E se nella malaugurata e sciagurata ipotesi non dovrebbe essere eletto alla Camera dei Deputati ed è disposto a sedersi sulle sedie di una camera più bassa, Le hanno già conservato un posto tra i banchi più alti di Piazza del Popolo.
Evviva Michele Schiano, Evviva Michele nostro».
suo Peppe Panella (cittadino deluso)