venerdì, Luglio 18, 2025
HomeCronacaVARCATURO: UCCISE IL PADRE, CONDANNATO A 21 ANNI DI CARCEREIl delitto nell'estate...

VARCATURO: UCCISE IL PADRE, CONDANNATO A 21 ANNI DI CARCERE
Il delitto nell’estate del 2004. Il pensionato fu colpito in testa a bastonate


GIUGLIANO. Fu una morte annunciata quella di Benito Paudice pensionato di 65 anni di Varcaturo. Lo dissero tutti, parenti, amici. Morì con una bastonata alla testa dopo l’ennesima lite con suo figlio che cercò anche di occultarne il cadavere (nella foto il luogo del delitto)trasportandolo in campagna con una carriola. Per quell’omicidio ieri, Mario Paudice, è stato condannato a 21 anni di reclusione. Nel corso del processo sono state ricostruite tutte le fasi di quel delitto avvenuto nel luglio del 2004, a Varcaturo, che vide figlio e padre nelle vesti di carnefice e vittima. Mario era in libertà vigilata, aveva già subito un procedimento per aggressione al padre ed era reduce da un periodo di permanenza in un ospedale psichiatrico. Un sabato sera scoppia una lite furiosa, i motivi erano sempre i soliti, banali, e Mario ancora una volta si accanisce sull’anziano. Prima volano parolacce e insulti poi si passa alle vie di fatto: spintoni e schiaffi. Le urla della madre, costretta a letto da una malattia non fermano il ragazzo. Mario continua a colpire Benito, poi imbraccia un bastone e lo scaglia sulla testa del padre che cade. Un silenzio irreale: quello della morte. Benito non era sopravvissuto a quell’ennesima esplosione di violenza. A quel punto Mario decide di disfarsi del cadavere. Trascina fuori il corpo del padre e lo carica su una carriola. Attento a non fare rumore guida l’attrezzo per alcune centinaia di metri. Arriva fino ad un fondo agricolo e scarica il corpo. Il cadavere del padre finisce tra cumuli di terra e viene trovato solo il giorno dopo. Mario forse pensò che spostando il corpo esanime di suo padre si potesse pensare ad un incidente. Invece non ci furono dubbi: i carabinieri chiusero velocemente le indagini. Una storia triste, drammatica ma che non sorprese nessuno: tutti in paese conoscevano quella famiglia e tutti sapevano che Mario picchiava suo padre e immaginavano che Benito prima o poi avrebbe fatto una brutta fine. Quando i militari si present arono nella sua abitazione Mario non fece una piega, non aprì bocca. Impassibile si lasciò stringere le manette ai polsi e seguì i carabinieri fino alla gazzella. Ieri l’ultimo capitolo di questa vicenda con una condanna esemplare per omicidio e occultamento di cadavere. I giudici della corte d’assise di Napoli hanno deciso che Mario Paudice deve restare in carcere per i prossimi 21 anni.