Marano. Collina dei Camaldoli, parte il risanamento con i 7 milioni di euro stanziati dalla Regione. Il governatore Bassolino ha firmato il contratto con l’impresa romana che nel giro di 36 mesi dovrà sanare una carenza vecchia di un ventennio, in una zona aggredita dalla speculazione edilizia. Lungo via del Mare le abitazioni senza licenza sono sorte a migliaia per ospitare i napoletani a caccia di una casa nel verde, lontano dal caos cittadino. Hanno acquistato casa nei parchi residenziali, pagato il condono, ma fronteggiano ancora i disagi legati alle carenze infrastrutturali. È nato così un singolare progetto di «urbanizzazione fai da te». In pratica, anziché versare gli oneri di concessione al Comune, previa presentazione di un progetto che va approvato dall’ufficio tecnico, i cittadini commissionano direttamente la costruzione di strade e fogne davanti casa propria. Con questa modalità, i lavori sono già avviati in via Croce e in vicinale Bosco. Altrove si scontano tanti ritardi, come in via Pio La Torre, laterale di via Belvedere. Qui un persistente odore acre segnala la presenza di uno scarico a cielo aperto. Il disagio si trascina dal ’93. «Ogni volta che piove – dice Enrico Di Napoli, 45 anni – conviviamo con un fiume di liquami proprio fuori casa». Il pozzetto incriminato, in più, rappresenta anche un pericolo per i bimbi: la grata si solleva facilmente e apre la via ad un cunicolo profondo quattro metri. Tutto per colpa di abusi del passato, poi, sanati con difficoltà dal Comune e, ora, anche dagli scarichi di un condominio con 14 appartamenti, che non provvede in tempo alla pulizia.
to. li. IL MATTINO 25 FEBBRAIUO 2006