MELITO. Una fronte regionale contro la camorra, una rete che unisca le diverse esperienze nella lotta alla criminalità organizzata. E’ la proposta che arriva da Melito, a due mesi dallo scioglimento dell’assise per «accertate forme di ingerenza» da parte dei clan. Se n’è discusso ieri mattina, al teatro Barone, nell’ambito della manifestazione «Mai più camorra nei Comuni» organizzata dal movimento Impastato. «I tempi sono maturi per rilanciare una nuova stagione di impegno contro le mafie – ha detto il consigliere provinciale del Prc Bernardino Tuccillo – Occorre scommettere, proprio alla vigilia delle elezioni politiche, su un rete anticamorra che parta dai movimenti e dalle associazioni e arrivi agli amministratori più impegnati sul fronte della legalità». Per il consigliere regionale Tonino Scala (Pdci) è «anche necessario rivedere la legge sullo scioglimento dei civici consessi». «Non è infatti pensabile – ha spiegato – che un Comune venga commissariato mentre i dirigenti comunali, che rappresentano spesso il canale principale di infiltrazione dei clan, restino ai loro posti. Contemporaneamente, però, bisogna impedire agli amministratori sciolti per camorra di ricandidarsi alle elezioni successive». Di un «uso strumentale» della legge hanno invece parlato il senatore Lorenzo Diana (Ds) e l’assessore regionale al Lavoro Corrado Gabriele. «Sono convinto che se in questi anni avessimo potuto contare su un prefetto più attento, non ci sarebbero stati tanti errori – ha detto Gabriele – Penso all’inspiegabile scioglimento del Consiglio di Marano (dove, però, il Tar ha reintegrato l’amministrazione) o all’inaudito ritardo nel commissariamento del Comune di Melito, dove le elezioni del 2003 furono pesantemente inquinate dalla malavita».
Alla manifestazione hanno anche partecipato Mario Luise (ex sindaco di Castelvolturno), Rosa Masullo (Ds Salerno), Marina Mastropasqua (Verdi Melito), Salvatore Cuoci (comitato Don Peppe Diana) e Alfredo Acampa (movimento Impastato).