venerdì, Luglio 18, 2025
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«POVERO IMPASTATO, COSI’ STRUMENTALIZZATO DAI SOLITI POLITICI»
Melito: l’attacco di Caiazza (Verdi). La Margherita: movimento ad orologeria


MELITO. «Domenica 26 febbraio si è consumata a Melito l’ennesima strumentalizzazione politica del nome, dell’immagine, ma soprattutto di tutto ciò che rappresenta Peppino Impastato, vero martire della mafia siciliana.
E’ stato infatti “riesumato”, ad oltre due anni di distanza, il movimento politico-culturale “Peppino Impastato” di cui il sottoscritto fu, illo tempore, uno dei principali promotori. Tale strumentalizzazione non ha trovato di certo la mia approvazione ; non perché abbia perso l’entusiasmo (anzi, è più forte di prima!); ma perché ogni giorno cerco di essere coerente e soprattutto rispettoso verso chi ha veramente combattuto i poteri mafiosi, schierandosi, come pochi -davvero pochi- avrebbero fatto, contro la sua stessa famiglia. Riesumare e bufala, e non perché a dirlo è il sottoscritto ma perché sono i fatti a dimostrarlo. Lo ripeto, erano più di due anni che tale movimento non lavorava sul territorio e non riesco a capire perché, proprio nel momento in cui il Consiglio comunale di Melito è stato sciolto per condizionamento camorristico, il movimento “Impastato” ( povero Peppino) è stato “riesumato” (che strana coincidenza, vero?). Quando sono stato personalmente invitato a tale strumentale iniziativa, che aveva un chiaro ed inconfondibile sapore politico (esclusivamente politico), ho subito preannunciato la mia mancata partecipazione.


Non mi sono mai prestato a subdole strumentalizzazioni e mai lo farò soprattutto se ciò significa calpestare la storia di un eroe come Peppino Impastato, come è avvenuto con la manifestazione di Domenica scorsa. Se veramente si voleva dare un contributo alla lotta alla criminalità, che bisogno c’era di pubblicare un manifesto dove l’unico l’intento era quello di comunicare ( a chi? ) di essere riuscito a mettere insieme una serie di sigle di partito? ( a proposito, la forma non cambierà mai la sostanza! Melito non può più permettersi minestre riscaldate! ).


Vorrei proprio che qualcuno dei “movimentasti” provasse a spiegarmelo cercando di essere, almeno per un momento, coerente con se stesso e la propria coscienza.
Mi è dispiaciuto (anche se non mi ha proprio sorpreso), la partecipazione, all’iniziativa di Domenica scorsa, della “portavoce” dei Verdi di Melito ( il mio partito); ebbene, colgo l’occasione per ribadire che in tale manifestazione non ha fatto altro che rappresentare se stessa, suo fratello e la minoranza degli iscritti ai Verdi di Melito. Tant’è vero che la federazione regionale e provinciale, su richiesta del sottoscritto, ha diffidato ogni esponente politico dei Verdi dal partecipare a tale strumentale iniziativa: la mancata partecipazione del presidente regionale, nonostante sia stata annunciata, lo dimostra ampiamente!


Io penso che, invece di nascondersi dietro un movimento del tutto inesistente, si debbano promuovere manifestazioni organizzate direttamente dai partiti, uniche realtà esistenti sul nostro territorio, per ridare loro il giusto peso politico. Con tali iniziative bisogna cominciare a ricostruire sulle macerie, facendo emergere quelle che sono, per il sottoscritto, delle chiare responsabilità politiche dei partiti che sostenevano l’amministrazione in carica fino a dicembre scorso, in particolare della Margherita locale. Un minuto dopo, poi, c’è bisogno del lavoro di tutti per porre, finalmente, le fondamenta di un progetto politico e democratico che coinvolga l’intero centro-sinistra di Melito, pulito, capace ma soprattutto coerente».



RAFFAELE CAIAZZA

Ex capogruppo Verdi – Melito







LA MARGHERITA: «IMPASTATO? MOVIMENTO AD OROLOGERIA»

Melito, la politica. Ecco il testo del manifesto con cui il partito dell’ex sindaco Gianpiero Di Gennaro ha preso le distanze dalla manifestazione organizzata domenica al teatro Barone





MELITO. «Apprendiamo con vivo stupore di essere stati inseriti – a nostra totale insaputa – tra i partecipati di un’assemblea pubblica indetta dal redivivo movimento che si richiama a Peppino Impastato. Tralasciando ogni giudizio sulla moralità dell’utilizzo ad orologeria del nome di un martire della mafia, rendiamo noto di non potervi prendere parte. Ciò in quanto l’importanza della tematica trattata esige una serietà che non ravvisiamo tra i promotori dell’iniziativa in questione, tutta chiaramente orientata a strumentalizzare la giusta aspirazione di noi tutti ad avere istituzioni autorevoli e libere da ogni condizionamento criminale. La Margherita diffida chiunque nell’operare indebite interpretazioni della propria posizione su questi temi. Temi che ci vedranno impegnati, nelle prossime settimane, a promuovere un contributo serio e sereno sul complesso dei perversi intrecci sviluppatisi e burocrati conniventi. Alla cittadinanza va la garanzia dell’intero partito – a livello locale, provinciale e regionale – per uno sforzo ancora più intenso per la normalizzazione dei rapporti politici e per la definitiva archiviazione di una stagione di veleni che, ad oggi, vede il nostro Comune come l’unico perdente».




EZIO DI SALVATORE


Responsabile Organizzativo provinciale DL – Margherita

Coordinamento Margherita Melito