venerdì, Luglio 18, 2025
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DISOCCUPAZIONE: QUEL MALESSERE SOCIALE, ECONOMICO E POLITICO
Il commento di Raffaele Pirozzi (Cgil Campania)


NAPOLI. Il Governo, nei giorni scorsi, ha diffuso i dati sull’economia meridionale riferiti all’arco temporale 2000-2005. I dati, dice il Governo, appaiono confortanti e positivi perché gli occupati sono aumentati di 236.000 unità e, di contro, i disoccupati sono diminuiti di 388.000.
Si osservi, però, che il 40% dei giovani al di sotto dei 32 anni vive ancora con i genitori soprattutto a causa della politica di precarizzazione dei rapporti di lavoro portata avanti in questi ultimi anni .
La riduzione del tasso di disoccupazione è stato ottenuto in quanto molti giovani e donne hanno smesso di cercare un lavoro regolare e si sono, purtroppo, accontentati di un lavoro precario e il più delle volte al nero.

Non si spiegherebbe altrimenti l’elevata presenza di lavoro sommerso che nella sola regione Campania si stima essere circa il 25% dell’intera economia.

In Campania, oggi, circa 42.000 lavoratori rischiano una reale espulsione dal processo produttivo
Erano 35.000 nel 2004.

I settori, ove più pesante si avverte la crisi, sono il tessile, il calzaturiero ed il metalmeccanico.
Siamo di fronte ad un peggioramento della situazione meridionale perché ai tagli operati dalle leggi finanziarie del Governo Nazionale, sull’intervento ordinario, si è sommata la lentezza di alcune regioni , tra cui la Campania, nell’utilizzo delle risorse comunitarie.

Si pone dunque necessaria e pressante la richiesta di particolare e peculiare attenzione da parte del futuro Governo per alcune regioni, tra cui la Campania, che unitamente ad uno sforzo solidale del Paese tutto ( in particolare delle istituzioni pubbliche e private) possa garantire uno sviluppo duraturo e stabile ed il ristabilimento della democrazia.
A questa situazione di profondo malessere economico e sociale, si aggiunge anche la crisi della politica ed in particolare dei partiti.

Questi, nati per essere un circolo virtuoso per la raccolta delle richieste che venivano dai cittadini, si sono rapidamente trasformati in oligarchie senza alcun rapporto con la realtà del Paese.
Basta leggere le cronache di questi giorni per rendersi conto di quanto sia antidemocratica e demagogica la legge che ha consegnato in mano a pochissime persone il potere di determinare il nuovo Parlamento Italiano.

Si pensi che in origine erano proprio le sedi dei partiti il luogo principale ove il singolo cittadino poteva esercitare il proprio diritto-dovere contribuendo, nel contempo, ad arricchire la democrazia, patrimonio di tutti.

Sforzo comune è quello di ricercare forme di aggregazione ove poter ripristinare una proficua democrazia che garantisca il rapporto cittadino-istituzioni.

Non mi riferisco alle elezioni,ovviamente considerate a tutti i livelli, perché quelle non sono certamente esaustive per la risoluzione del problema sopra espresso.



RAFFAELE PIROZZI

Ex segretario regionale CGIL Campania