venerdì, Luglio 18, 2025
HomePoliticaUFFICI COMUNALI, ARRIVA LA COMMISSIONE DI CONTROLLOMelito: la decisione del prefetto Alfino...

UFFICI COMUNALI, ARRIVA LA COMMISSIONE DI CONTROLLO
Melito: la decisione del prefetto Alfino «per velocizzare gli iter»


MELITO. Una commissione di controllo per verificare l’efficienza degli uffici comunali. L’ha istituita il prefetto Nicola Vittorio Alfino inviato a Melito dopo lo scioglimento dell’assise per «accertate forme di ingerenza» da parte dei clan. Della commissione fanno parte funzionari pubblici e segretari generali esterni al municipio, così da garantire la «massima trasparenza e imparzialità». Il pool di tecnici esaminerà l’andamento generale della macchina amministrativa ereditata dalla triade prefettizia all’indomani del commissariamento. «Un lavoro indispensabile – spiega Alfino – Solo dopo i risultati del monitoraggio sarà possibile individuare le azioni necessarie per rimettere in moto l’intero apparato burocratico». Dalla commissione, che terminerà il suo mandato entro un mese, arriveranno anche le proposte per eventuali accorpamenti di uffici, «in modo da liberare una parte del personale per altre mansioni o rinforzare alcuni settori critici». Ma perché un organismo di controllo? «Dalla funzionalità degli uffici pubblici dipende intrinsecamente la vivibilità dei cittadini – risponde il commissario prefettizio – Ed è per questo che abbiamo deciso di partire proprio da questo settore». In cantiere, poi, ci sono tanti altri progetti: dall’affidamento della piscina comunale alla nascita di un consorzio tra Comuni per rendere più agevole il controllo della viabilità da parte delle polizie municipali. Ma è il bilancio in cima alle priorità del prefetto, assieme alla sostituzione progressiva delle consulenze esterne. «Si tratta di piccoli ma significativi atti con i quali contiamo di ripristinare la legalità», prosegue Alfino.

Da quarant’anni al ministero degli Interni, il prefetto inviato a Melito guiderà il Comune per diciotto mesi, assieme al viceprefetto aggiunto Giovanni Lucchese e al dirigente di seconda fascia Donato De Gioia. Già questore a Imperia, Ferrara e Trento e dirigente del centro operativo di Mirabella Eclano (Avellino) all’indomani del terremoto dell’80, Alfino avrà il compito di riportare lo Stato in una città che, negli ultimi anni, è stata interessata da una trasmigrazione criminale senza precedenti. In poco meno di dieci anni i residenti di Melito sono praticamente raddoppiati: e i quartieri di edilizia popolare –si legge nelle ordinanze della magistratura –sono diventati il feudo dei clan che avrebbero poi condizionato le elezioni amministrative del 2003.

Episodi tuttora vivi a Melito. Che ancora domenica ha ricordato quella tornata elettorale nell’incontro pubblico organizzato dal movimento Impastato. «I tempi sono maturi per rilanciare una nuova stagione di impegno contro le mafie», ha detto il consigliere provinciale Bernardino Tuccillo (Prc). Di un «uso distorto della legge sullo scioglimento dei civici consessi» hanno invece parlato l’assessore regionale al Lavoro Corrado Gabriele, il senatore Lorenzo Diana (Ds) e il consigliere regionale Antonio Scala (Pdci). E se Mario Luise (ex sindaco di Castelvolturno) e Rosa Masullo (Ds Salerno) hanno raccontato le loro esperienze contro i clan, Marina Mastropasqua (Verdi Melito), Salvatore Cuoci (comitato Don Peppe Diana) e Alfredo Acampa (movimento Impastato) hanno lanciato la proposta di «un fronte regionale contro la camorra». Assenze polemiche quelle del commissario della locale sezione della Margherita Ezio Di Salvatore (che parla di «utilizzo ad orologeria» del movimento Impastato) e dell’ex capogruppo dei Verdi Raffaele Caiazza (che bolla l’iniziativa come «strumentale»).