QUALIANO. «Non uscirà di casa per i prossimi sette giorni. E se la storia dovesse ripetersi, sono pronta a spedirlo in riformatorio». Parla così la mamma di Luca (il nome è di fantasia), uno dei quattro ragazzi di Qualiano sorpresi dai carabinieri mentre devastavano la succursale della scuola media «Giuseppe Verdi» di via Silvio Pellico. Un raid vandalico come tanti, il loro. Ma a sorprendere è l’età degli autori (il più piccolo ha 12 anni, il più grande ne ha appena compiuti 15) e il fatto che tre dei quattro baby delinquenti fossero alunni della stessa scuola vandalizzata. Ragazzi difficili, si dice in questi casi. Per saltare un’interrogazione o guadagnare un giorno di vacanza supplementare erano disposti a fare decine di migliaia di euro di danni. Probabilmente avrebbero trovato la cosa divertente e, chissà, se ne sarebbero anche vantati con gli amici. Bulletti, nulla di più. Poco dopo le 12 di mercoledì (la scuola era chiusa per il carnevale) hanno forzato l’ingresso laterale della succursale e, dopo aver divelto tre sbarre della cancellata che separa le scale dal corridoio, si sono introdotti all’interno delle aule. Qui hanno preso a devastare qualunque cosa: banchi, sedie, armadietti, cartine geografiche, estintori, libri. Non hanno risparmiato nulla. Nel mirino dei baby vandali anche una fotocopiatrice: la macchina è stata completamente imbrattata di vernice e detergenti. I ragazzi hanno poi «visitato» le aule dell’elementare «Cacciapuoti» (anche queste ospitate all’interno dell’edificio di via Pellico) prima di essere scoperti.
A tradire la gang è stato il fumo emesso dagli estintori. Un custode si è accorto dei vapori provenienti dalla succursale ed ha allertato i carabinieri della compagnia di Giugliano. I militari del nucleo operativo e radiomobile, diretti dal tenente Vincenzo Massimiliano Russo, hanno sorpreso i quattro ragazzi in flagranza di reato. Si tratta di un 12enne di prima media, due 13enni di seconda media e un ragazzo di 15 anni. Solo per quest’ultimo, P. M. , già denunciato in passato per piccoli reati penali e fratello di uno dei 13enni, è scattata la denuncia in stato di libertà per danneggiamento di edifici pubblici. I tre alunni, essendo al di sotto dei 14 anni, sono stati riaffilati ai genitori. Mamme e papà sono stati convocati alla caserma di viale dell’Acquario, a Giugliano, dove hanno rimproverato «sonoramente» i propri figli. E questa, in una realtà difficile qual è l’hinterland partenopeo, è già una notizia. «Spero abbiano imparato la lezione – dice una mamma raggiunta telefonicamente dal Mattino – I ragazzi sono stati puniti e, a differenza di quanto pensavano, non salteranno neanche un giorno di lezione».
Genitori e prof decideranno insieme, lunedì prossimo, ulteriori provvedimenti disciplinari. Nessuno di loro ha creduto alle bugie raccontate dai ragazzi. «Eravamo qui per recuperare un pallone. Questo casino non lo abbiamo fatto noi», hanno detto i quattro amici ai carabinieri che li hanno bloccati all’interno della scuola.
L’entità dei danni non è stata al momento quantificata, ma è configurabile in diverse migliaia di euro.
UF – IL MATTINO 4 MARZO 2006