giovedì, Luglio 17, 2025
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MUGNANO: KILLER NELLA SALA BINGO, UN MORTO E UN FERITO

Sono entrati armi in pugno, hanno individuato l’obiettivo e sparato sotto gli occhi atterriti di almeno trecento persone: tanti erano a quell’ora i giocatori, compresi molti bambini, presenti nella sala Re-Bingo nella zona della circumvallazione esterna. Per Carmine Amoruso, 44 anni, di Mugnano, non c’è stato nulla da fare: è morto durante il trasporto in ambulanza all’ospedale San Giuliano. Ma i sicari entrati in azione intorno alle 21,45 hanno anche colpito un giocatore che si trovava nelle vicinanze del tavolo dove sedeva il pregiudicato ucciso. Roberto Vallefuoco, 29 anni, di Mugnano è rimasto ferito: trasportato all’ospedale Cardarelli i medici lo hanno medicato a una gamba e a un braccio; guarirà tra una ventina di giorni. Ha raccontato di non aver capito cosa stava accadendo, ma di aver avvertito forti dolori agli arti e di essersi accorto di essere stato ferito. Appena terminata la pioggia di fuoco, i killer sono scappati via, probabilmente a bordo di un’auto che li attendeva nel grande parcheggio davanti alla sala bingo. Ancora con il crepitio degli spari nelle orecchie e negli occhi la scena tremenda dell’agguato, tutti i giocatori si sono dileguati prima che sul posto giungessero i carabinieri. Disperati i gestori dell’attività ricreativa: «Hanno distrutto i sacrifici di una vita», dicono ancora sotto choc, subito dopo essere stati ascoltati dagli investigatori. Per i carabinieri l’omicidio di Amoruso potrebbe essere inquadrato nella faida di Secondigliano; l’uomo, infatti, che aveva una lunga lista di precedenti penali alle spalle, pare fosse vicino al clan degli scissionisti. Di certo a suo carico ci sono accuse che vanno dalle estorsioni allo spaccio di droga. Da tre anni, però, Amoruso era libero e si era stabilito a Caserta. Ma tornava sempre a Mugnano per gestire le sue attività illecite, così come per qualche ora di svago. Ieri sera, quando i sicari sono entrati in azione, Carmine Amoruso era seduto a un tavolo vicino all’ingresso; ed era solo. I due assassini lo hanno immediatamente riconosciuto; quindi gli hanno scaricato contro i colpi delle loro pistole. L’uomo è stato raggiunto da sette o otto proiettili alla testa, al torace e alle gambe. I giocatori – molte famiglie con bambini – hanno cercato riparo sotto i tavoli e dietro le poltroncine rosse della sala. Poi, quando tutto è finito, sono fuggiti via. Nel locale sono rimasti solo i gestori e i dipendenti che hanno dato l’allarme. All’ingresso del bingo molti vetri in frantumi, probabilmente raggiunti da proiettili o forse rotti durante la precipitosa fuga dei testimoni. Nella sala tutto a soqquadro, come se di là fosse passata una tremenda furia distruttrice. Per i militari che indagano sull’omicidio non sarà facile individuare tutte le persone presenti dal momento che nessuno è rimasto ad attendere l’arrivo dei carabinieri.



UF – IL MATTINO 6 MARZO 2006