Il business, ieri come oggi, vanta cifre da capogiro: cambiano solo i protagonisti e le modalità. Un tempo i contrabbandieri di sigarette erano appostati ad ogni angolo della strada. A vendere le «bionde» illegali, oggi, sono i bar e i piccoli esercizi commerciali. È quanto emerge dall’operazione dei carabinieri di Giugliano contro il traffico internazionale di tabacchi e conclusa l’altra notte con l’arresto di nove persone, quattro napoletani e cinque rumeni. Sotto sequestro sono finiti cinquanta quintali di sigarette e l’autoarticolato dove erano nascosti. Secondo i militari, le «bionde» arrivavano direttamente dalla Romania: poi finivano sul mercato clandestino di Napoli e provincia. A gestire il business, o comunque una fetta significativa di «mercato», era il clan Pianese di Qualiano. Alla cosca retta dal boss Nicola (detto ’o mussuto) erano legate le «menti» dell’organizzazione di contrabbando. Le manette sono scattate per Raffaele Mauriello, 30 anni, domiciliato a Cellole, ritenuto elemento apicale del clan; Franco Mallardo (49), di Villaricca, titolare della ditta «Emme 3 fratelli Mallardo»; Sebastiano Maglione, (23) di Qualiano; Nunzio Colantuono (43) di Calvizzano. I quattro sono ritenuti affiliati alla cosca dei Pianese. In cella sono anche finiti Giovanni Mallardo (53), di Villaricca, e i rumeni Ionel Petria Nichitean, di 45 anni, Pettea Ion Negoita (30), Ion Oprea (29) e Rodica Murarasu (41). Tutti sono ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata al contrabbando internazionale di tabacchi. I carabinieri del nucleo operativo di Giugliano, diretti dal tenente Vincenzo Massimiliano Russo, hanno sorpreso alcuni degli arrestati mentre scaricavano un tir di immatricolazione rumena all’interno di un capannone di via della Libertà, tra Qualiano e Villaricca. Al deposito – adibito a falegnameria e di pertinenza della ditta «Emme 3 Fratelli Mallardo» – si è arrivati dopo un pedinamento di oltre venti ore. Qui, a poche centinaia di metri dalla circumvallazione esterna, i manovali del clan sono stati ammanettati mentre sistemavano le sigarette provenienti dall’Est: 25mila stecche per un valore di 500mila euro, occultate all’interno dell’autoarticolato, così da oltrepassare senza problemi la dogana. Il blitz ha colto tutti di sorpresa. Franco e Giuseppe Mallardo hanno provato inutilmente a fuggire. Prima di finire in manette, però, si sono scagliati contro due carabinieri. Uno di questi ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari per alcune contusioni ad un braccio e ad una gamba: ne avrà per cinque giorni. Anche i cinque rumeni non si aspettavano la «visita» dei militari: i carabinieri li hanno tirati giù dal letto mentre erano all’hotel «Smeraldo» di Qualiano. È stato invece acciuffato a casa Raffaele Mauriello: il pregiudicato è stato raggiunto nella sua abitazione di località Strammelle di Cellole.
MAURIELLO RIPRESO DOPO DUE SETTIMANE
QUALIANO. Gli investigatori lo indicano come «elemento apicale» del clan Pianese di Qualiano, forse uno dei reggenti dopo l’arresto del boss Nicola Pianese e dei suoi più stretti luogotenenti. Raffaele Mauriello, 30 anni, domiciliato a Cellole, già noto alle forze dell’ordine, era stato scarcerato appena due settimane fa con l’obbligo di dimora dalle 21 alle 7. Gli investigatori, però, non lo hanno perso d’occhio neanche un minuto: già dal giorno della sua scarcerazione sono stati avviati pedinamenti e intercettazioni telefoniche e ambientali a suo carico. Anche per lui è scattato l’arresto per associazione a delinquere finalizzata al contrabbando. Quando i carabinieri di Giugliano hanno fatto irruzione nella sua abitazione, Mauriello non ha opposto resistenza.
UF – IL MATTINO 6 MARZO 2006