Ammontano a circa 130 milioni di euro le perdite patrimoniali a danno del comune di Giugliano, per non aver riscosso i canoni per l’erogazione di acqua potabile e per lo smaltimento di acque reflue. Lo hanno accertato i finanzieri del nucleo regionale di polizia tributaria della Guardia di finanza di Napoli che hanno segnalato alla procura regionale della Corte dei Conti di Napoli venti persone. Tra queste amministratori, funzionari del Comune e liberi professionisti.
Le Fiamme gialle sono risalite alla vicenda attraverso l’analisi del bilancio comunale, controlli presso la ‘Napolteanagas spa’, societa’ concessionaria del servizio e riscontri sul territorio. Attraverso questi ultimi sono stati quantificati gli effettivi consumi di acqua potabile da parte di circa 24 mila utenti, molti dei quali erano abusivi in quanto non dotati di contatori.
Il costo sostenuto dal Comune per il solo acquisto di acqua potabile e’ stato quantificato dai finanzieri in 26 milioni di euro, pari a 312 milioni di metri cubi.Nel 2005 lo speciale gruppo del nucleo regionale di Polizia tributaria Campania ha segnalato all’autorita’ giudiziaria contabile l’ipotesi di danni erariali per oltre 117 milioni di euro a carico di 214 soggetti tra dirigenti, amministratori e dipendenti di enti pubblici e enti locali.
