giovedì, Luglio 17, 2025
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IL BOSS PIANESE CONDANNATO A TRENT’ANNI

Condannato a trent’anni di reclusione per associazione camorristica e traffico di droga: questa la pena inflitta a Nicola Pianese (detto ‘o mussuto), capoclan dell’omonima cosca attiva a Qualiano. Il gregario, Antonio Luongo, dovrà invece espiare una pena di 15 anni. La vicenda giunge a conclusione di una elaborata indagine, iniziata nel 1999 che fruttò l’arresto di quattordici persone, dedite ad imporre estorsioni in cantieri edili. Ma non è tutto. L’organizzazione messa in piedi era dedita al controllo di sostanze stupefacenti, gioco d’azzardo e contrabbando di sigarette. Già allora era coinvolto Pianese, che fu colpito da un provvedimento restrittivo. Dopo l’omicidio di Pietro Nappo, Pianese formò una propria organizzazione, a discapito della Nuova Camorra Organizzata, di cui ne era luogotenente. Col tempo strinse accordi con il clan Mallardo in particolare, controllando così il territorio. Nei confronti di Pianese si era già espressa la magistratura nel novembre del 2004. in seguito alla condanna la difesa fece ricorso in Cassazione, ottenendo l’annullamento della sentenza e riaprendo il processo. Ieri, poi, il verdetto finale, ribaltando nuovamente la situazione, confermando la prima sentenza.

Appena due giorni prima, un duro colpo al clan: in manette sono infatti terminati nove presunti contrabbandieri di sigarette legati proprio al clan Pianese, che avevano allacciato contatti con i clan operanti a Secondigliano.



CRONACHE DI NAPOLI 8 MARZO 2006