E’ stato denunciato per favoreggiamento personale. Il titolare della sala giochi «San Giuliano» di Giugliano, G. P., avrebbe ostacolato le indagini della polizia, negando di conoscere i componenti del branco che hanno aggredito e accoltellato Antonio S., il 22enne di Sant’Antimo punito per uno sguardo. Eppure – sostengono gli investigatori – proprio dal circolo ricreativo di piazza Trivio sarebbe partita la spedizione punitiva culminata con il ferimento del giovane che ora rischia di perdere la funzionalità della mano sinistra.
Un raid cieco e barbaro: così gli agenti del commissariato di Giugliano- Villaricca descrivono l’aggressione consumata sabato scorso. Gli investigatori, diretti dal vicequestore Pasquale De Lorenzo, si sono trovati di fronte il solito muro di omertà. Nessuno ha visto, nessuno ha sentito: neanche i negozianti che sarebbero intervenuti per sedare la prima rissa. Ciononostante, la polizia avrebbe già identificato il componente del branco che ha scagliato il coltellino contro il 22enne di Sant’Antimo: si tratta di un giovane di Giugliano, poco sopra i vent’anni, attualmente ricercato per tentato omicidio.
Secondo la ricostruzione degli investigatori, la lite sarebbe scoppiata per «futili motivi». Ai ragazzi appostati davanti alla sala giochi «San Giuliano» e al club dei tifosi «Ultras Giugliano» non sarebbe andato giù uno sguardo lanciato da Antonio, seduto sul sedile passeggero dell’auto guidata dal fratello maggiore. Di qui la prima rissa, sedata in dieci minuti grazie all’intervento di alcuni passanti e operatori commerciali. Il branco, però, non ha desistito. Dopo aver bloccato la vettura dei due fratelli nei pressi della chiesa del Purgatorio, poco lontano dalle cosiddette «colonne di Giugliano», uno dei baby-delinquenti ha estratto un coltellino cercando di colpire Antonio al petto. Il ragazzo ha parato i colpi con le mani: quattro o cinque coltellate gli hanno reciso i tendini del braccio sinistro.
Il 22enne è attualmente ricoverato all’ospedale «Moscati» di Aversa: i medici lo hanno sottoposto a due delicati interventi chirurgici nel giro di cinque giorni.
UF – IL MATTINO 10 MARZO 2006