giovedì, Luglio 17, 2025
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«QUALIANO, QUEL MURETTO NON SI TOCCA»
I RESIDENTI BLOCCANO L’ABBATTIMENTO

Circa venti persone hanno ostacolato, ieri mattina, l’abbattimento del muretto in cemento e ferro che ostruisce il collegamento di via Giovanni da Verrazzano con Piazza del Popolo. Quella costruzione – a loro dire – protegge il rione dalle «scorribande dei delinquenti». Ed è per questo che una delegazione di residenti (donne principalmente) ha impedito alla pala meccanica di «rimuovere la barriera», così come prevede l’ordinanza dirigenziale n.3 del 21 febbraio 2006. Il provvedimento, concertato con la precedente amministrazione comunale, si inquadra in un più ampio contesto di «miglioramento della viabilità» di piazza del Popolo e dintorni, con l’istituzione del senso unico di circolazione in via Municipio fino all’incrocio con via Marconi. Un intervento necessario – a detta dei caschi bianchi – per rendere più vivibile un’area centrale di Qualiano.

Ma i residenti, o almeno una parte di essi, non la pensano allo stesso modo. A prendere le parti dei manifestanti c’è Vincenzo Beltrami, avvocato della zona ed anche lui residente nei pressi del contestato muretto di via Giovanni da Verrazzano. «Non esiste una delibera dell’ufficio tecnico che certifichi che la strada sia comunale: ergo, si deduce che la suddetta è privata», dice il professionista che ha anche annunciato un ricorso al Tar contro il provvedimento di abbattimento.

Pronta la replica del comandante della polizia municipale, Angelo D’Onofrio. «Oltre ad essere privo di qualsiasi autorizzazione, il muretto impedisce il miglioramento della viabilità nella zona antistante il Municipio. E il suo abbattimento non danneggerebbe nessuno. Anzi: sarebbero proprio i residenti a beneficiarne più degli altri – spiega D’Onofrio – Questo non toglie che, anche dopo la demolizione della costruzione, siamo pronti a riflettere sull’andamento della situazione e a valutare l’introduzione di ulteriori correttivi». Per quanto riguarda il supposto aumento delle «scorribande» nella zona, D’Onofrio si limita ad osservare «che il quartiere già presenta numerose “aperture” stradali. E non sarebbe un ulteriore passaggio automobilistico, di certo, a peggiorare le cose».