Le modalità operative ricordano quelle di un clan. Ma loro – cinque giovani incensurati di Sant’Antimo, tra cui un minorenne, sorpresi a spacciare marijuana in via Solimena – non avrebbero alcun legame con le potenti cosche che controllano il territorio tra le province di Napoli e Caserta. Ad arrestarli, l’altra notte, sono stati i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Giugliano. I militari, diretti dal tenente Vincenzo Massimiliano Russo, hanno sorpreso i cinque ragazzi nel rione di edilizia popolare di Sant’Antimo mentre «piazzavano» le bustine di erba (da 0,6 grammi l’una) a cinque euro. In manette sono finiti M. G., 24 anni (presunto capo dell’organizzazione), i fratelli A.D., 22 anni, e S. D., 28 anni (i presunti pusher), A. E., 20 anni, e C. M., minorenne di 17 anni.
Secondo quanto è stato accertato dai carabinieri, i giovani incensurati si era accuratamente divisi i compiti: c’era chi faceva da «palo» (segnalando l’eventuale arrivo delle forze dell’ordine, ma anche convogliando le auto degli acquirenti), chi raccoglieva le richieste e chi consegnava materialmente la droga.
Nelle tasche dei cinque spacciatori sono stati trovate 34 dosi di marijuana e 420 euro in banconote di piccolo taglio, provento dell’attività illecita. I militari in borghese hanno anche segnalato diversi clienti: due di questi arrivavano direttamente da Sant’Arpino, nel Casertano, per acquistare la droga.
