Tre rapinatori arrestati, un altro ferito da un colpo di pistola alla clavicola, due agenti contusi, vetture speronate e tamponate dai banditi durante la folle fuga, automobilisti e pedoni impauriti. Teatro del pomeriggio di terrore la statale 7 bis che collega Santa Maria Capua Vetere ad Aversa, dove l’inseguimento della polizia si conclude dinanzi all’ospedale Moscati. Questa volta ai banditi, arrivati da Sant’Antimo e Grumo Nevano, il colpo, l’ennesimo tentato nel Casertano, non riesce. La tempestiva segnalazione della vittima di turno, un tabaccaio sammaritano con trascorsi da calciatore dilettante, agevola il lavoro delle forze dell’ordine, che riescono a far scattare il nuovo piano elaborato nel corso dell’ultimo vertice del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza proprio per fronteggiare l’emergenza rapine e furti. Sono le 16,10 quando tre banditi entrano nella tabaccheria di via Melorio, a Santa Maria. All’interno c’è il titolare Giovanni Stellato, 38 anni, l’anno scorso in forza al Valente Pignataro dopo aver giocato anche con il Gladiator. I malviventi mostrano una pistola, che poi si rileverà un’arma giocattolo priva del tappo rosso. Riescono a farsi consegnare il denaro in cassa (duemila euro), ricariche e schede telefoniche e numerose stecche di sigarette. Un’azione veloce. All’esterno li attende un complice a bordo di una Fiat Uno grigia vecchio modello, immatricolata a Bologna e risultata rapinata in mattinata a Sant’Antimo. Il tabaccaio allerta subito la centrale operativa del 113. Una volante intercetta la vettura nel centro abitato. Viene intimato l’alt ma l’auto non si ferma. Inizia l’inseguimento. I rapinatori imboccano la statale 7 bis, che attraversa anche il centro abitato di Teverola, e per farsi spazio speronano e tamponano alcune auto in transito. Un rapinatore, come è stato poi ricostruito in serata al commissariato di Santa Maria Capua Vetere, mostra una pistola, una 7,65 caricata a salve. Un agente spara due volte mirando ai pneumatici ma un proettile, complice lo zigzagare dell’auto, centra la carrozzeria. Luigi Verde, 28 anni, di Sant’Antimo, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine, che si trova sul sedile posteriore, resta ferito alla clavicola. I complici Ciro Montella, 35 anni, nato a Napoli ma residente a Grumo Nevano, Paolo Chiantese, 33 anni, originario di Melito ma residente a Sant’Antimo, e Vincenzo Cantone, 25 anni, di Sant’Antimo, anche loro vecchie conoscenze delle forze dell’ordine, continuano la folla corsa mentre le volanti del commissariato di Aversa provano a sbarrare le vie di fuga. Continuano gli speronamenti e i tamponamenti da parte della Fiat Uno. Dopo circa una decina di chilometri si entra nel centro abitato di Aversa. L’inseguimento continua fin quando la volante con a bordo gli agenti del commissariato di Santa Maria Capua Vetere, dopo un violento scontro, riesce a bloccare la vettura. Per i malviventi non c’è scampo. Vengono tutti arrestati, mentre Verde viene portato nel vicino ospedale, dove i medici lo giudicano guaribile in una trentina di giorni. Le cure sono prestate anche ai due agenti, che riportano contusioni alle braccia e alle mani (la prognosi non supera la settimana). Sul posto arrivano il capo della Mobile Olimpia Abbate e il dirigente del commissariato di Aversa Enrico Moio. Intorno alle 18,30 la scientifica recupera all’interno della Fiat Uno la pistola caricata a salve, le stecche di sigarette, una busta con i soldi, telefonini, i berretti indossati dai rapinatori (uno con lo stemma del Napoli) e una tronchese. Soddisfatto per gli arresti il questore Mario Papa. «Ancora una volta paghiamo la vicinanza territoriale con l’hinterland napoletano – dice – ma il nostro piano ha funzionato grazie anche alla segnalazione tempestiva del tabaccaio, bravo a conservare la lucidità. Nell’ultima riunione del Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza avevamo deciso anche di aumentare le volanti lungo le possibili vie di fuga dei malviventi».
ANDREA FERRARO – IL MATTINO 18 MARZO 2006