venerdì, Luglio 18, 2025
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GIUGLIANO: ACCOLTELLO’ PER UNO SGUARDO, FERMATO STUDENTE DI 20 ANNI

Un ragazzo di vent’anni, uno studente come tanti. Eccolo qui l’indagato che il 4 marzo scorso avrebbe sferrato un coltello a serramanico contro il petto di un coetaneo, rischiando di ammazzarlo. Eccolo qui il giovane cui la polizia dava la caccia e nessuno ha aiutato a rintracciare. Nicola Ciccarelli, originario di Giugliano, è stato fermato ieri pomeriggio a Marano. Braccato dalla polizia, si era rifugiato a casa di una parente. Per gli investigatori sarebbe stato lui ad ingaggiare la rissa con Antonio S., il 22enne di Sant’Antimo ferito tre settimane fa nei pressi delle cosiddette «colonne di Giugliano» e che ora rischia di perdere la funzionalità della mano sinistra. Punito per uno sguardo di troppo, lui che era «forestiero» e aveva «osato» incrociare gli occhi del gruppetto di ragazzi appostati fuori alla sala giochi «San Giuliano» e al club dei tifosi «Ultras Giugliano» di piazza Trivio.

Un’indagine porta a porta, quella degli agenti del commissariato di Giugliano-Villaricca. Per diciotto giorni i poliziotti diretti dal vicequestore Pasquale De Lorenzo hanno controllato tutti i circoli ricreativi di Giugliano e dintorni con in mano poche carte e neppure buone. L’età presunta, il colore del motorino, uno straccio di indizio fisico. Fino a quando non sono risaliti all’identità del presunto accoltellatore. Il 20enne, nel frattempo, era però riuscito a far perdere le proprie tracce: gli investigatori hanno interrogato inutilmente amici e parenti, compagni di classe dell’istituto privato che frequentava e conoscenti abituali, senza però trarne alcuna traccia. Il muro di omertà non è crollato nemmeno alla fine. I parenti di Marano hanno difeso il ragazzo anche davanti agli agenti che lo portavano via in manette. Ai poliziotti che gli davano la caccia Nicola Ciccarelli ha riferito di essersi allontanato da casa per una questione d’amore: nulla a che fare con quella rissa. Toccherà al pm convalidare il fermo. L’accusa è di tentato omicidio.

Secondo la ricostruzione degli investigatori, la lite sfociata nell’accoltellamento sarebbe scoppiata per «futili motivi». Ai ragazzi appostati in piazza Trivio non sarebbe andato giù uno sguardo lanciato da Antonio, seduto sul sedile passeggero dell’auto guidata dal fratello maggiore. Di qui la prima rissa, sedata in dieci minuti grazie all’intervento di alcuni passanti e operatori commerciali. Il branco, però, non ha desistito. Dopo aver bloccato la vettura dei due fratelli nei pressi della chiesa del Purgatorio e sfondato i vetri dei finestrini, Ciccarelli avrebbe estratto un coltellino cercando di colpire Antonio al petto. Il giovane di Sant’Antimo ha parato i colpi con le mani. Quattro o cinque coltellate gli hanno reciso i tendini del braccio sinistro: bisognerà aspettare qualche mese per sapere se tornerà a muovere l’arto.


UF – IL MATTINO 23 MARZO 2006