venerdì, Luglio 18, 2025
HomeVarieQUALIANO, IL REBUS DEL CENTROSINISTRA

QUALIANO, IL REBUS DEL CENTROSINISTRA

A meno di due mesi dalle amministrative del 28 maggio prossimo, i partiti dell’Unione ancora non trovano nessun accordo. Anzi più passa il tempo e si avvicina la data delle elezioni, più aumentano divergenze e spaccature. L’ultima è proprio di questi giorni. Andrea Granata ha lasciato la Margherita ed ha “afferrato” la Rosa nel Pugno. “Un ritorno alle origini” dice qualcuno. Il vecchio “cundactor” socialista ritorna nella casa comune dopo la diaspora. “Nei DL troppi democristiani” ha commentato il cardiologo. L’approdo di Granata sulle sponde amiche della premiata ditta Boselli & Pannella ha tutta l’aria di una violenta ed ennesima stoccata, scagliata proprio verso gli esponenti locali del partito di Rutelli, che ormai hanno un solo ed ineluttabile destino : “Mancino Forever”.



«L’UNIONE E’ IN SALUTE». Il pugno (scusate il gioco di parole) sembra aver dato un colpo letale soprattutto ad una coalizione già in forte crisi di credibilità. “L’Unione è in salute”, questa la profetica affermazione di Stefano Panico, uno delle tante guide spirituali della Margherita, appena qualche mese fa. Talmente in salute da scoppiare, aggiungiamo noi. Ci sono pezzi di Unione sparsi ovunque a Qualiano. Comunque un riconoscimento al centro sinistra va fatto. Bisogna riconoscere che hanno provato in tutti modi a restare uniti ed a parlare all’unisono. Hanno fatto audizioni, hanno lanciato ultimatum, hanno tentato rovinose ed incredibili campagne acquisti sugli scaffali del centro destra, hanno prodotto una quantità enorme di “comunicati stampa” (un carteggio letterario da far impallidire persino Velina Rossa), insomma mai vista tanta buona volontà politica nel perseguire un unico obiettivo. E poi ? Poi nulla. Rifondazione, Verdi e Comunisti Italiani fanno lista unica e vanno per conto loro, quel che resta di Margherita e DS (l’Ulivo) ha già iniziato la campagna elettorale per nome e per conto di Mancino, mentre prosegue ancora il dialogo ad oltranza, per un nuovo disegno neocentrista, tra L’Unione Civica di Galdiero ed Udeur di Castaldo & C.



DIVISIONI E AMBIZIONI. Quattro mesi di “dialogo costruttivo” hanno prodotto solo tante divisioni e moltiplicato tante singole ambizioni. “Andiamo alle elezioni con tre punte” cercano disperatamente di giustificarsi gli addetti ai lavori delle opposte fazioni, “poi chi prenderà più voti ed andrà al ballottaggio con il candidato del centro destra sarà appoggiato automaticamente dagli altri candidati trombati”. Già, proprio così. Bisogna però arrivarci al ballottaggio contro l’invincibile armata del centro destra, parte dove “risiedono” i veri signori delle preferenze. Bisogna arrivarci con una proposta amministrativa seria, credibile ed omogenea e bisogna arrivarci soprattutto con una matrice politica e culturale comune, sgombra da personalismi, liste paracadute e liste ricatto, altrimenti si rischia anche di non andare al secondo turno, rimanendo poi con il cerino in mano ad imprecare contro il popolo qualianese, il quale, ancora una volta, non ha saputo cogliere la proposta alternativa di un centro sinistra che tra rose, querce e margherite dimostra di essere in pieno vigore floreale. L’impressione è che nel nostro paese non siamo in presenza di travagli politici dolorosi che poi si tramutano in opportunità politiche e strategiche dal punto di vista elettorale. Il famoso passo indietro è ancora un valore tutto da conquistare all’interno del centro sinistra. Non succede, come altrove, che i partiti ed loro esponenti lavorano tutti insieme per limare e smussare le diverse (e legittime) posizioni per poi approdare ad un compromesso che vada nella direzione del “comune obiettivo”.



LA SOLITA INCOMUNICABILITA’. Qui è qualcosa di diverso. Qui siamo semplicemente in presenza di una incomunicabilità atavica che nulla ha prodotto negli ultimi quaranta anni di vita politica locale e che affonda le sue radici nel “collateralismo” democristiano prima e nel “consociativismo Schianiano” poi e che al grido di “mo mò vvec’ io” (ora me la vedo io n.d.r), ha sfibrato ed indebolito l’offerta politica di molti personaggi riconducibili al centro sinistra, rendendo di volta in volta ridicola e poco seria ogni alternativa ai dominus locali. Il 2006 poteva essere veramente l’anno della svolta, una occasione storica unica. Con un centro destra a pezzi ed in evidente affanno e con una commissione di accesso che ha fatto (e fa) sentire il fiato sul collo a molti componenti della ormai ex amministrazione Schiano, il centro sinistra decide di presentarsi in modo “disgiunto” alle elezioni. Da non crederci. E’ così difficile capire che per vincere le elezioni contro questo centro destra esiste una unica strada da percorrere ? Il frontismo ideologico di sinistra non vince e non è rappresentativo della maggioranza del paese, e questo la storia politica locale lo ha dimostrato. Siamo passati direttamente dalla Democrazia Cristiana a Forza Italia, by passando qualsiasi altra esperienza politica ed amministrativa. Qualiano non conosce e non ha conosciuto alternanze ed alternative. Proprio per queste ragioni la proposta di centro-sinistra è credibile quando al suo interno siano ben rappresentate le forze moderate capaci di catalizzare oltre il 50% del consenso. Le fughe in avanti di alcuni personaggi sono inutili, perdenti e dannose, non solo per la coalizione di centro sinistra, ma anche per la oramai bistrattata e delusa Qualiano post-Schiano. Dire solo che la Casa delle Libertà ha governato male la nostra città è un po’ pochino per vincere le elezioni.