venerdì, Luglio 18, 2025
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Calvizzano. Fratelli orfani, ora rischiano lo sfratto

Hanno 12 e 5 anni, sono
un fratello ed una sorella da poco
meno di un mese rimasti orfani.
Il papà, morto con un cancro cinque
anni fa, li aveva lasciati alle cure
della giovane mamma, anche lei
per avversità del destino, morta poche
settimane fa, e per la stessa malattia
del coniuge. Ora, i due fratellini
di Calvizzano, sono rimasti soli,
e senza tutori che ne possano seguire
l’educazione. In realtà, i due
bambini hanno molti zii che volentieri
si prenderebbero cura di loro,
ma prima che l’affidamento venga
riconosciuto a chi quei due bimbi
li ha visti nascere e crescere, passerà
del tempo.
Intanto, temporaneamente accuditi
da chi li ha sempre amati, i due
piccoli strappati all’affetto dei due
genitori, devono star lontani anche
dall’appartamento di via Papa Giovanni,
la dove hanno sempre vissuto
insieme a mamma e papà. A
stabilirlo nessuna ingiunzione di
sfratto, solo la mancanza di una copertura
legale. Il proprietario di
quell’appartamento, divenuto erede
dell’abitazione nel 2003, all’indomani
del decesso della prima
proprietaria, sua madre, si è trovato
nella condizione di non poter
percepire alcun canone di locazione
essendo venuti a mancare i firmatari
del contratto.
«Ma non ne faccio una questione di
soldi – ha affermato l’avvocato Raffaele
Micillo, proprietario di quell’abitazione
– è solo un problema di
responsabilità. In sostanza, conosco
i tempi del Tribunale dei Minori e,
prima che venga nominato un tutore
legale per i due piccoli, nessuno
potrà rispondere di quanto accade
in quella casa, ed io non posso
farmi carico di questa responsabilità
» – è stato il commento dell’avvocato
che tuttavia, si è mostrato
molto disponibile ad aiutare
i due orfanelli partecipando alla gara
di solidarietà scattata in città all’indomani
della prematura scomparsa
della sua inquilina.
Era stato proprio il sindaco della
cittadina a nord di Napoli, Giacomo
Pirozzi (nella foto), a mettere in moto
la macchina della solidarietà. È
presso il suo studio di medico che
la mamma dei due bambini lavorava
fino a poco tempo prima del decesso.
Ed il sindaco che conosceva
bene quella donna e la sua situazione
familiare, dopo la toccante e
tragica scomparsa ha attivato una
serie di in iniziative destinate a garantire
ai due bambini tutto il sostegno
possibile, e dal punto di vista
economico, e dal punto di vista
familiare.
Singoli cittadini, associazioni e lo
stesso ente comunale, stanno sinergicamente
lavorando affinché ai
due piccoli non venga a mancare il
calore di una famiglia che possa degnamente
sostituirsi a quella naturale.
E prima che il Tribunale definisca
la loro situazione, anche
l’appartamento nel quale avevano
vissuto insieme ai genitori rischia
di rimanere vuoto.
«Non intendo affittare ad altri inquilini
la mia proprietà – ha affermato
il generoso avvocato, ben disposto
a prendere parte a questa gara
di solidarietà che sta coinvolgendo
l’intera cittadina- voglio lasciarlo
ai due piccoli e senza percepire
fitto per il prossimo anno,
ma ho bisogno che qualcuno si faccia
carico delle responsabilità legali
per conto dei due minori e che firmi
un nuovo contratto, o anche la
mia posizione rischia di essere poco
chiara».
Massima disponibilità anche dal legale
proprietario dell’appartamento
di via Papa Giovanni, ma i tempi
delle legge rischiano d’invalidare
tanta umanità. L’affidamento ai
parenti poi, sarebbe la scelta più
consigliabile e meno traumatica per
i due fratellini, ma anche per questo
passaggio, occorre attendere una
sentenza del Tribunale, fino ad allora,
circondati dall’abbraccio di
un’intera città, e avvolti dalle premure
dei familiari più prossimi, i
due piccoli provano a superare il
traumatico distacco dai loro genitori.
E se a quello dal papà si erano
quasi abituati grazie alla presenza
di una mamma amorevole e attenta,
ora lentamente, solo l’amore dei
parenti e degli amici, potrà sostenerli
in questa fase tanto difficile
quanto contorta. Intorno a loro dunque,
un’intera città, alla cui guida
un sindaco che non si è sottratto ad
un gesto di grande e profondo altruismo,
probabilmente valido ad
esorcizzare il dolore che i due minori
potrebbero sentire come ingiusto
e ingiustificato, ma che ora
provano a superare andando a
scuola, sorridendo e giocando come
i loro coetanei, provando a credere
che ad ogni apparente ingiustizia,
corrisponde una grande prova d’amore,
quella che Calvizzano sta
provando ad offrire incondizionatamente
ai due piccoli di via Papa
Giovanni, strada dalla quale è partita
la corsa verso la solidarietà e
contro le lungaggini di una legge
che in tema di minori, a volte è troppo
garantista, a volte eccessivamente
inflessibile.




MONICA D’AMBROSIO – IL ROMA GIORNALE DI NAPOLI 28 marzo 2006