Situazione al limite della sopportazione per gli abitanti della provincia, dove circa 2000 tonnellate di rifiuti sostano ormai da giorni nelle strade e nelle piazze dei comuni partenopei e la gente comincia a sentire “puzza” di disastro. Oggi sono anche comparsi dei cartelli che sconsigliano (se non vietano) il conferimento dei rifiuti da parte dei cittadini del giuglianese ormai sull’orlo dell’ennesimo collasso.
Oggi è arrivato Bertolaso, capo della protezione civile, che ha incontrato il commissario di governo Corrado Catenacci per fare il punto sulla situazione, che può essere semplicemente definita: critica.
Dopo l’uscita di scena della Fibe si è sperato in una gestione dei rifiuti più attenta ma il nuovo piano, redatto nei mesi scorsi e presentato oggi da Bertolaso, tarda ad essere applicato e gli impianti di c.d.r. della campania sono ormai al limite della funzionalità. Se non si trovano soluzioni immediate e funzionali la spazzatura ai margini delle strade diventerà, per i napoletani, una consuetudine.
A determinare la paralisi dei c.d.r, dove ogni giorno affluiscono in media 7200 tonnellate di rifiuti solidi urbani raccolte lungo le strada della Campania, è stata l’impossibilità di trasferire in discarica gli scarti della lavorazione, ovvero f.o.s. e sovvalli. E la mancanza di fondi non ha consentito di poter proseguire la costosa operazione del trasferimento in invasi individuati fuori i confini della regione, anche a migliaia di chilometri di distanza.
E’ bene fare il punto su un aspetto molto importante: sia la f.o.s. che i sovvalli, se provenienti da impianti di selezionamento “ben gestiti”, non dovrebbero essere un problema per le discariche perchè la f.o.s. (frazione organica stabilizzata), non è altro che un rifiuto ormai inerte che non dovrebbe avere né cattivo odore, né problemi di decomposizione, si pensi che potrebbe essere addirittura usata come materiale da costruzione, mentre i sovvalli altro non sono che materiale di scarto, senza nessuna caratteristica di pericolosità intrinseca. Quindi ci chiediamo: cosa ne impedisce il normale conferimento in discarica?
Solo nei prossimi giorni sarà pronta la discarica di Montesarchio. Bertolaso ha assicurato che verrà rispettata l’intesa sottoscritta con le popolazioni locali sulla durata di esercizio ma anche sulla quantità di rifiuti che verrà smaltita. Questo fa comprendere che alla fine si prendono solo decisioni che spostano il problema di qualche mese facendo il gioco di coloro che con i rifiuti, se mal gestiti, si arricchiscono e basta.
Il nuovo piano per traghettare definitivamente la Campania fuori dall’emergenza rifiuti, è stato sottoposto all’attenzione del ministro dell’Ambiente, Altero Matteoli, e del presidente della Giunta regionale della Campania. Proprio oggi, Bertolaso, nel corso di una conferenza stampa, ha illustrato il nuovo bando di gara che permetterà la realizzazione del terzo termovalorizzatore, a Salerno, previsto dal nuovo piano. Le offerte dovranno pervenire entro il prossimo 31 maggio e poì sarà una apposita di commissione di gara a valutare, nell’arco delle due settimane successive, le offerte più convenienti.
“Sarà una gara europea, trasparente, – ha detto Bertolaso – frutto di un lavoro molto importante, certosino e pignolo e che se avessimo affidato ad una struttura esterna sarebbe costato centinaia e centinaia di migliaia di euro. Invece, è stato fatto dai nostri tecnici”.
Chi si aggiudicherà la gara avrà il compito di smaltire la f.o.s. e i sovvalli e dovrà provvedere allo smaltimento delle circa 4 milioni di ecoballe fino ad oggi prodotte alle quali si aggiungeranno quelle che verranno prodotte dal 1 giugno prossimo.
L’impianto di c.d.r. di Giugliano farà invece riferimento al termovalorizzatore di Acerra, in fase di realizzazione e che ha previsto una spesa aggiuntiva di 45 milioni di euro. Questo dovrebbe mettere fine alle problematiche legate ai rifiuti nella nostra zona visto che l’impianto di Acerra sarà uno dei più grandi e più moderni d’Europa. Per la scelta del sito che dovrà ospitare il termovalorizzatore della provincia di Salerno “sono previste modalità di condivisione con le comunità locali”, dunque, ha spiegato Bertolaso “nessuna scelta calata dall’alto”.