Scartata l’ipotesi dell’attentato terroristico con il passare delle ore è stata abbandonata anche la pista della camorra per la bomba che è esplosa questa mattina nel liceo scientifico “Enrico Fermi” ad Aversa (Caserta), provocando sette feriti lievi. Un poliziotto ha spiegato che nella scuola non sono previsti aperture di cantieri e appalti per i servizi di guardiania. Gli investigatori, d’altra parte, hanno interrogato studenti, insegnanti, bidelli, impiegati e genitori. E proprio da questi ultimi sarebbe arrivata qualche indicazione sul possibile ambiente in cui si sarebbero mossi gli attentatori.
I FATTI. Mancavano pochi minuti all’orario d’ingresso nel liceo scientifico “Enrico Fermi”, nell’omonima via, ad Aversa (Caserta) quando un boato ha seminato il terrore tra studenti, insegnanti, bidelli e impiegati. Porte, muri, tramezzi e vetri sono stati distrutti: sette studenti sono rimasti feriti ma in modo non grave. L’ordigno, una bomba composta da un paio di chilogrammi di polvere da sparo è esplosa nel bagno situato al piano terra del liceo. Ha corso seri rischi una studentessa di 15 anni, recatasi in bagno prima di entrare in classe: la ragazzina ha notato un grosso pacco collegato ad una miccia accesa. La studentessa è fuggita terrorizzata, ha urlato e dato l’allarme. Poco dopo l’esplosione, che ha investito altri compagni, tra i 16 e i 18 anni, che stavano transitando nel cortile dove affaccia il bagno I sette feriti sono stati portati all’ospedale civile di Aversa. Le loro condizioni sono state giudicate non gravi dai medici. Tutta la scolaresca è sotto choc per il grave episodio, che ha provocato tanta paura nei passanti, negli automobilisti e nei frequentatori della vicina stazione ferroviaria.
L’ALLARME. Via Enrico Fermi in pochi minuti si è popolata di auto del commissariato. Gli agenti hanno aiutato ad uscire dal liceo gli ultimi studenti, gli insegnanti che ancora si trovavano all’interno dell’istituto. Molti curiosi hanno ipotizzato che l’esplosione fosse stata provocata da terroristi. Per molti minuti questa è stata l’ipotesi più credibile per gli abitanti di Aversa ma, poco per volta, questa tesi è stata smentita. L’arrivo della polizia scientifica e degli artificieri della questura di Caserta hanno sdrammatizzato l’accaduto, che avrebbe avuto ben altre conseguenze se si fosse trattato di opera di terroristi. La polizia ha poi reso noto di non avere registrato rivendicazioni sull’attentato avvenuto questa mattina al liceo scientifico “Enrico Fermi”. La collaborazione dei genitori di alcuni studenti è stata «apprezzata» dagli investigatori, un evento insolito, considerato che Aversa è uno dei luoghi del casertano dove molto forte è la presenza della camorra. L’esplosione ha colti tutti di sorpresa. “Un gesto scellerato – ha dettp il dirigente scolastico dell’istituto, Umberto
Mazzarella – che ci lascia tutti senza parole. Se l’ordigno fosse scoppiato
solo qualche minuto più tardi, ci poteva scappare anche il morto”.
LE INDAGINI. Gli agenti del locale commissariato, diretto dal vicequestore Enrico Moia, stanno svolgendo indagini anche sulla presunta presenza di un uomo sui 40 anni circa visto da una studentessa mentre si allontanava velocemente dal liceo poco dopo lo scoppio. Gli investigatori stanno cercando di chiarire se si trattasse di una persona in fuga per lo scoppio oppure dell’attentatore. Al momento non sono state fermate persone ma è nell’ambiente del Fermi che si è accentrata l’attenzione della polizia. La polizia scientifica ha fatto i primi rilievi già qualche ora dopo lo scoppio dell’ordigno e uno dei responsabili ha spiegato: “Non era sicuramente
esplosivo al plastico, ma polvere nera di quella che viene usata comunemente per i botti. Ed infatti è stato ritrovato anche un cilindro, usato per i fuochi d’artificio, dove era inserito l’ordigno, con una miccia corta. C’è la mano di qualcuno esperto. Per fortuna che hanno ceduto le pareti laterali, altrimenti potevano esserci anche danni gravi alle struttureportanti dell’istituto”.
LE PISTE. Gli inquirenti, come accade in questi casi, non escludono alcuna pista, nemmeno quella camorristica. Anche perché, già in passato sono accaduti episodi del genere. E infatti si cerca di appurare se questo gesto possa
essere ricondotto ad eventuali appalti da fare nell’istituto o a problemi di guardianìa. “Non mi risulta che ci siano problemi del genere al momento – ha detto l’assessore provinciale alla pubblica istruzione Enrico Milani, di Rifondazione Comunista – Resta però la gravita di questo gesto che non si inquadra tra quelli vandalici che pur accadono spesso in questa provincia e che sono riconducibili a balordi o agli stessi studenti. Quelli, però accadono quando le scuole sono chiuse, di notte, o di
domenica, ma mai pochi minuti prima che gli studenti entrino per le lezioni”
.
LA SOLIDARIETA’. Intanto agli studenti del liceo “E. Fermi” di Aversa è arrivata la solidarietà degli studenti del liceo classico “Ivo Oliveti” di Locri, che il 21 marzo scorso, in occasione della giornata della legalità, erano stati
ospiti dell’amministrazione provinciale di Caserta. “Domani la scuola sarà già aperta – ha annunciato il dirigente scolastico Mazzarella – e gli studenti, insieme alle istituzioni, forze dell’ordine e magistrati, discuteranno di quanto è accaduto stamane. Una risposta necessaria per chi attacca in questo modo le istituzioni scolastiche”.
ANSA/ADNKRONOS/INTERNAPOLI/UNITA’ ON LINE