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venerdì, Marzo 29, 2024
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CRISI POLITICA A GIUGLIANO, UN CONSIGLIO COMUNALE PER DECIDERE SULLA GIUNTA

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Lunedì prossimo i politici ritornano in Consiglio per discutere del futuro dell’amministrazione. L’ordine del giorno è significativo: la «prosecuzione dell’azione di governo del centrosinistra». Se l’intesa ci sarà, potrebbero essere addirittura presentati i nuovi assessori e, come chiedono i partiti, nominati i dirigenti dei cinque settori strategici della macchina comunale: urbanistica, polizia municipale, ambiente, Nu e servizi sociali. Diversamente, la seduta potrebbe essere disertata, così come successe pochi giorni prima delle elezioni politiche. Dopodichè il sindaco Francesco Taglialatela, così come annunciato nei giorni scorsi, potrebbe decidere di dimettersi. Insomma, sono ore di fibrillazione. Nel frattempo si arricchisce di continui colpi di scena l’infinita trattativa sulla nuova giunta a dieci che avrebbe dovuto sostituire i sei assessori dimissionari già dal venti aprile. Il centrosinistra attacca il sindaco. «Non c’è nessun motivo per il quale non possa – attacca Giovanni De Vivo, segretario cittadino dei Ds – nominare i funzionari o affidare gli incarichi ai progettisti. Se non lo fa, ci dica cosa glielo impedisce». Dal canto suo il sindaco prende tempo e annuncia che lunedì in aula potrebbe essere pronto con le nomine. «Quello a cui si sta lavorando – dice il sindaco Taglialatela – è un quadro politico complessivo. Contiamo di arrivare pronti in Consiglio per confrontarci con l’opposizione e dare risposte alla città. Se non ci riusciamo, saremmo costretti ad abbandonare». Così rinnova l’appello ai partiti: «Sollecito il dibattito interno perché mi diano i nomi degli assessori, ai funzionari ci sto già lavorando io». Dalla Quercia, poi, aggiungono un altro paletto: «Deve essere la Margherita a presentare per prima i nomi – aggiunge De Vivo – Noi abbiamo già pronti i nostri, ma pretendiamo che si segua un ordine preciso per evidenziare di chi sono le responsabilità dei ritardi». Dal partito di Rutelli sono pronti a ribattere di non aver bisogno di altro tempo, anche se, poi, chiedono un incontro chiarificatore sul percorso da seguire. «Non abbiamo problemi nemmeno noi», dice il capogruppo Giuliano De Cicco. Allo scontro tra Ds e Margherita, si aggiunge l’amarezza sulle deleghe. Scelta contestata da Rifondazione, fuori dalla giunta pur assicurando l’appoggio esterno. «L’appoggio è vincolato alle scelte programmatiche: si deve uscire dall’immobilismo con progetti seri e monitorabili a breve – dice il consigliere Antonio Poziello – Partiamo da una considerazione: il fallimento della gestione Taglialatela, a cui abbiamo rinnovato fiducia e chiesto invano una svolta». Il partito di Bertinotti si è visto sottrarre le deleghe sport e servizi cimiteriali, assegnati a Repubblicani e Sdi, in cambio di una delega senza portafoglio come «grandi eventi».



TONIA LIMATOLA – IL MATTINO 4 MAGGIO 2006

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