Incidente in un’azienda che produce fuochi artificiali
Una delle vittime è stata identificata: si tratta di uno dei soci dell’azienda. La struttura era stata dissequestrata due mesi fa
NAPOLI – Un corto circuito. Sarebbe stata questa la causa dell’esplosione di una fabbrica di fuochi d’artificio a Visciano, nel napoletano: ci sarebbero tre morti e un ferito. Una delle vittime è stata identificata: si tratta di Salvatore Lieto, di 50 anni, uno dei soci dell’azienda. Difficoltà per i soccorsi nel raggiungere la zona in cui è avvenuto l’incidente, in una zona impervia di montagna, sulla variante 7 bis, in località Taurano di Visciano, perchè il maltempo di questi giorni ha reso le strade di accesso quasi impraticabili per il fango.
ESPLOSIONE – La fabbrica esplosa si trovava in un capannone in aperta campagna, a un chilometro circa di distanza dall’abitato di Visciano. L’esplosione è avvenuta verso le 11 e si è sentita in tutto il paese. Sul posto stanno operando i carabinieri e quattro squadre dei vigili del fuoco. Due delle vittime sono interamente carbonizzate e non sono state ancora identificate, mentre Salvatore Lieto è morto all’ospedale di Nola, dove era stato trasportato.
SICUREZZA – La «Fireworks», questo il nome della fabbrica esplosa, era stata posta sotto sequestro nel luglio dello scorso anno, per mancanza delle condizioni di sicurezza. Poi, due mesi fa, la fabbrica era stata dissequestrata. Secondo le prime ricostruzioni, a causare l’incidente sarebbe stato un corto circuito. Ad esplodere sarebbe stato il corpo centrale della struttura, che occupa circa 300 metri quadri, e che è crollato. L’onda d’urto avrebbe a sua volta fatto saltare in aria quattro «case matte», strutture utilizzate per il confezionamento e lo stoccaggio dei fuochi