.Un post delirante. Ma andiamo con ordine, per offrire una corretta informazione. Con Delibera di Consiglio Comunale n. 47 del 30/07/2009 veniva approvato il regolamento comunale “per l’esecuzione delle ispezioni sullo stato di esercizio e manutenzione degli impianti termici, ai sensi della Legge 9 gennaio 1991 n. 10 e s.m. e i. e per le modalità di pagamento delle relative tariffe”. Tale attività inizialmente veniva regolamentata dalla legge n.10/91 e dal D.P.R. n. 412/93, secondo cui: “i comuni con più di quarantamila abitanti e le province, per la restante parte del territorio, effettuano con cadenza almeno biennale e con onere a carico degli utenti ed anche avvalendosi di organismi esterni aventi specifica competenza tecnica, i controlli necessari ad accertare l’effettivo stato di manutenzione e di esercizio dell’impianto termico”. Il nostro regolamento non rispettava la norma sopracitata, ma demandava, invece, alla Provincia di Napoli la verifica e l’ispezione sullo stato di esercizio e manutenzione degli impianti termici. L’amministrazione, pertanto, ha richiesto all’ufficio competente, anche in virtù di una serie di istanze pervenute dalla Regione Campania, di procedere alla redazione di un nuovo regolamento che sanasse la svista (incompetenza) dell’allora Amministrazione e si uniformasse alla vigente normativa. Il nuovo Regolamento redatto successivamente, ha ottenuto, poi, a maggioranza dei presenti, il parere favorevole della IV Commissione Consiliare. Come è stato predisposto detto Regolamento?? Copiando, e sottolineamo “copiando”, le “Linee guida per la definizione del Regolamento per l’esecuzione degli accertamenti e delle ispezioni sugli impianti termici degli edifici ai sensi del decreto legislativo 192/05 e ss.mm.ii. e del d.p.r. n. 74/2013” predisposte dall’ENEA (AGENZIA NAZIONALE EFFICIENZA ENERGETICA) (si vedano le linee guida qui http://www.efficienzaenergetica.enea.it/Cittadino/impianti-termici/pppp). Quindi, il settore competente, non ha fatto altro che uniformarsi a ciò che il massimo organismo nazionale, in termini di supporto scientifico in materia, aveva emanato. Ma andiamo avanti sulla disamina di questo grande risultato del PD e rileggiamo alcune affermazioni esilaranti che riportiamo: “Alla luce delle riflessioni e delle proposte avanzate in Consiglio Comunale circa l’inadeguatezza del Regolamento sugli impianti termici in cui, particolarmente, veniva fatto rilevare che, a stretto giro, sarà formalizzata una apposita legge regionale in materia che avrebbe comportato un totale stravolgimento dell’impianto regolamentare…” Allora la domanda nasce spontanea: “Qual è la grande vittoria del PD?” Per quanto detto in precedenza la unica vittoria del PD è stata quella di giungere alla conclusione che L’ENEA avrebbe proposto delle Linee Guida inadeguate!!! Ma vi è di più…Si è affermato che l’eventuale e futura legge regionale, ad oggi SOLO una proposta, “avrebbe comportato un totale stravolgimento dell’impianto regolamentare” giungendo ad asserire, dunque, che la Regione Campania adotterà un provvedimento stravolgendo una legge nazionale!!! Ancor poi, sorge anche il dubbio circa l’effettiva conoscenza del Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 74 che demanda alle Regioni o alle Provincia Autonome di attuare i contenuti dello stesso. La Regione, con ben 4 anni di ritardo, si uniformerà alla normativa (forse). Il Regolamento proposto, essendo conforme alla normativa nazionale, sarà conforme anche all’eventuale normativa regionale. Perché nasce questo regolamento? Nasce dalla Direttiva Europea 2010/31/UE recepita dalla Stato Italiano con Decreto-Legge 4 giugno 2013, n. 63 “Disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell’edilizia per la definizione delle procedure d’infrazione avviate dalla Commissione europea, nonché’ altre disposizioni in materia di coesione sociale”. Impianti termici efficienti significa meno consumi (per i cittadini) e meno inquinamento per tutti. Quindi, mantenere in efficienza l’impianto della propria abitazione farà risparmiare tutti. Cosa prevede il proposto (ENEA) regolamento? Prevede che il cittadino debba effettuare una manutenzione per esempio per impianti di potenza nominale da 10 kW a 100 kW una verifica biennale con pagamento di un bollino di 16 €. Contestualmente, si invia il Rapporto di controllo di efficienza energetica al Comune. Quindi, se si mantiene in efficienza l’impianto (il cittadino risparmierà ben oltre gli otto euro annui che deve versare) non si è oggetto di ispezione. Il regolamento cita testualmente: 1) Le ispezioni si effettuano su impianti di climatizzazione invernale di potenza termica utile nominale non minore di 10 kW e di climatizzazione estiva di potenza termica utile nominale non minore di 12 kW. L’ispezione comprende una valutazione di efficienza energetica del generatore, una stima del suo corretto dimensionamento rispetto al fabbisogno energetico per la climatizzazione invernale ed estiva dell’edificio, in riferimento al progetto dell’impianto, se disponibile, e una consulenza sui possibili interventi atti a migliorare il rendimento energetico dell’impianto in modo economicamente conveniente; 2) ulteriore limitazione del numero di ispezioni: “Per gli impianti di climatizzazione invernale di potenza termica utile nominale compresa tra 10 kW e 100 kW, alimentati a gas, metano o gpl e per gli impianti di climatizzazione estiva di potenza termica utile nominale compresa tra 12 e 100 kW, l’accertamento del rapporto di controllo di efficienza energetica inviato dal manutentore o terzo responsabile è ritenuto sostitutivo dell’ispezione”. L’accertamento del rapporto di controllo evita l’ispezione. Ma riprendiamo altre acute affermazioni: “Si tratta di un risultato importante per la città poiché, in tal modo, si è scongiurato il rischio, palesato durante il mio intervento, che i costi dei controlli da farsi sugli impianti termici, per intenderci anche le semplici caldaie di casa nostra, fossero particolarmente onerosi per le famiglie giuglianesi, in quanto il criterio stabilito nel Regolamento comunale prevedeva un’equiparazione dei costi tra gli impianti di piccola e grande taglia, creando così una ingiusta ripartizione dei costi, in danno dei cittadini”. Le ispezioni ci saranno, ma se si mantiene in efficienza l’impianto termico queste sono evitabili. Si deve sottolineare che per quel che attiene le ispezioni e le relative fasce di potenza, le stesse sono suggerite sempre dalle linee guida ENEA (per i costi si è tenuto conto di quanto necessario per l’attuazione del sopracitato regolamento) e sono coerenti con altri regolamenti adottati da Città paragonabili alla nostra. Anzi son più bassi. (Vedere regolamento Torre del Greco e/o Città Metropolitana di Napoli). Per quel che attiene ai costi del Bollino (e alle relative fasce anche in questo caso Linee Guida ENEA copiate), hanno una logica derivante dal fatto che per impianti da 10 kW a 100 kW la verifica e l’invio del rapporto è biennale per cui l’equiparazione. Tutti i costi sono al di sotto di quello che è il limite stabilito dal disegno di legge regionale. L’Amministrazione ha ritenuto giusto, pertanto, rinviare alla commissione competente il regolamento, non per apportare modifiche, ma rendere edotta la minoranza di quanto espresso in precedenza. Detto ciò, ci aspettiamo e siamo certi che gli esponenti del PD, una volta ritornati in Consiglio, siano i primi a votare a favore dell’adozione di un regolamento adatto e rispettoso del quadro normativo vigente. Suggeriamo, inoltre, ai consiglieri del PD, almeno di informarsi sul quadro normativo e di prendere contezza delle disposizioni vigenti in materia, prima fare fare post deliranti. Il tutto per una “corretta informazione”.
Firmato i consiglieri di maggioranza.
Giugliano. Regolamento impianti termici, l’attacco della maggioranza: «Commento delirante del Pd»
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