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sabato, Luglio 5, 2025
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Il capitano De Lise: «Solo il 3% dei cittadini collabora. I ‘soliti noti’ in giro con ‘scorte’ e ‘staffette’»

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Un incontro incentrato sull’importanza di tematiche come l’istruzione e la cultura che rappresentano gli argini contro la criminalità e nello stesso tempo divengono strumenti per superare la negazione dei diritti di ogni singolo cittadino come troppo spesso ancora avviene. La sede di corso Campano della Pro Loco s’è trasformata in luogo di dibattito sul futuro di una comunità troppo spesso silente e pronta ad accettare l’assenza delle regole. A porre l’accento sulla questione, il presidente dell’Accademia Napoletana Massimiliano Verde, organizzatore dell’evento unitamente al Comune di Giugliano. A parteciparvi, oltre al sindaco Antonio Poziello e all’assessore Miriam Marino, il capitano dei carabinieri della Compagnia di Giugliano Antonio De Lise.

«La sensazione che personalmente ho – le parole proferite dal capitano De Lise durante il suo intervento – è che da quando io sono qui a Giugliano l’unico cambiamento è il numero, in aumento, delle persone arrestate. E ciò è stato fatto, purtroppo, senza la collaborazione dei cittadini, che è pari soltanto al 3%». Per De Lise, «è necessario fare lezioni ai ragazzi nelle scuole sulla camorra, che condiziona la vita di tutti noi. Dobbiamo convincerci che non si è perdenti se ci si rivolge allo Stato e non bisogna avere paura. Ai giovani va detto che la vita di un camorrista finisce soltanto in due modi: o sottoterra o in galera. Le illegalità sono anche nelle cose apparentemente senza senso, come mettere la macchina in seconda fila o chi si fa gli affari propri o pagando il pizzo. Ancora oggi, nel 2017, ci sono personaggi noti che girano in strada con motorini di scorta e macchine come staffette». Per il capitano De Lise, una strada da perseguire è quella della «cultura della memoria, ricordando sempre chi ha perso la vita a causa della camorra magari con una messa in ricordo. Infine, credo sia importante amare la propria comunità. Altrimenti, ogni sforzo per affermare il concetto di legalità può risultare vano».

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«Abbiamo trovato una città morta che piano piano stiamo cercando di far rinascere riducendo le sacche dell’illegalità grazie anche ai rapporti con le scuole, istituendo la kermesse cinematografica estiva dell”Apericinema’’ o riaprendo spazi abbandonati. Il miglioramento del centro cittadino farà da traino anche le periferie». Così, il primo cittadino Antonio Poziello.

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