venerdì, Luglio 18, 2025
HomeCronacaGenny a Carogna tra debiti e 'puntate': pentiti e telefonate svelano il...

Genny a Carogna tra debiti e ‘puntate’: pentiti e telefonate svelano il traffico di droga ad Amsterdam

«Acquistavano la droga a Barcellona, in Spagna, e lo facevano con il sistema delle“puntate”, cioè anticipando il denaro per la fornitura a un prezzopiù conveniente». Il quotidiano Il Roma ricostruisce il modus operandi della holding del narcotraffico capeggiata da Gennaro De Tommaso e da suo zio Gaetan oera ormai noto. Nei gruppi di malavita radicati tra Forcella e il rione Mercato tutti sapevano. Ed è inquesta galassia puntellata da una miriade di svariati interessi criminali che si stagliano le dichiarazioni rese agli inquirenti della Dda dal collaboratore di giustizia Gennaro Tubelli, l’ultimo in ordine ditempo a fare luce sugli affari del-la famiglia di Forcella.

È il 4 agosto del 2015 quando l’ex esponente del clan Farraiuolo illustra ai magistrati inquirenti lo svolgimento dei traffici in corso alla Vicaria: «A Forcella ci sono Gennaro De Tommaso detto Genny “’A Carogna” e il fratello Rosario (in realtà si tratta del cugino, ndr), i quali vendono “erba” in grosse quantità a diverse organizzazioni criminali. Per quanto ne so, l’“erba” arriva dalla Spagna. Ferraiolo(Maurizio, ndr) nel 2011-2012 si rivolse anche ai De Tommaso per approvvigionarsi, ma questi preferirono scaricarlo su altri due ra-gazzi». A questo punto Tubelli entra nel merito della questione esponendone ulteriori dettagli: «Questi ultimi compravano grossi quantitativi di “erba” a Barcellona, in Spagna, per poi distribuirla su tutta Napoli con il sistema delle“puntate”, ossia più acquirenti all’ingrosso, anche appartenenti a diversi contesti criminali, anticipano il denaro per la fornitura a un prezzo più conveniente rispetto a quello corrente, atteso il rischio disequestri e perdita della stupefa-cente». Ed è proprio in questo contesto che sarebbe maturato l’asse con la prolifica piazza di spaccio.
del rione Traiano gestita da Vincenzo Gravina e Alessandro Caldiero. È emerso però che i De Tommaso sarebbero stati in grado di intrattenere ottimi rapporti anche con trafficanti di Barra e addirittura di Terni. Il concetto, del resto, lo aveva già espresso il 31 luglio 2012 Lorenzo Alberti, anch’egli ex affiliato alla famiglia Mazzarella: «Gennaro De Tommaso – dichiarava all’epoca – è un fornitore all’ingrosso di marijuanainsieme al cugino Rosario DeTommaso. Opera a Forcella e soche fu anche arrestato in Olanda,ma non ricordo il periodo».

Non tutto però, specialmente negli ultimi tempi, stava filando per il verso giusto. Il retroscena emerge da una serie di conversazioni captate dagli investigatori dell’Arma trail 5 e il 10 aprile 2015. In quei giorni, infatti, scrive il gip, emerge «il ritardo accumulato da Gennaro De Tommaso nei pagamentidovuti ai fornitori di marijuana diAmsterdam». Un dato probatorio trapelato, in particolare, da un dialogo tra Guido Sorge, indagato inquanto accusato di essere stato uno dei corrieri al servizio del gruppo, e la moglie Marianna Orabona.L’uomo ha infatti affermato che«quello, Genny, deve dare i soldi a tutta Amsterdam! Quello mi dà 1.000 euro e me ne vado, mica spartimm quando scennimm. Fa buono quello che se li piglia primache saliamo». Come a dire, meglio correre il meno rischi possi-bili. E la circostanza sembra trovare un certo riscontro nel fatto che, già a partire dal precedente 17 marzo, i militari registrano una serie di intercettazioni che dimostrano «come il gruppo De Tommaso si sia fortemente impegnato nell’attività di raccolta dei fondi necessari a finanziare una nuo-va importazione di marijuana dal-l’Olanda, sollecitando gli acqui-renti stabili a corrispondere i pa-gamenti dovuti». Quel denaro ser-viva presto. Anzi, subito.