Una nuova modalità di estorsione, la richiesta di soldi ai negozi fatta attraverso una ‘riffa’, una ‘pesca’ fortunata in cui il premio messo in palio va dalla ‘ferro’ (pistola) ad orecchini e borse. Una lotteria fittizia che premia soltanto gli appartenenti al gruppo criminale che lo ha organizzato. Nell’inchiesta di Stylo24, a firma di Giancarlo Tommasone, torna l’attenzione su una vecchia usanza dei clan dell’area Sud di Napoli. La riffa per la pistola si ispira infatti ad una colletta che qualche anno fa era molto diffusa nel Bronx di San Giovanni a Teduccio. Come si apprende dalla voce di quello che, probabilmente, è uno degli artefici della nuova ‘tecnica’, i cartelloni vengono esposti in circoli ricreativi sotto il controllo del clan e i negozianti versano le loro quote che possono variare a seconda della grandezza del magazzino e della sua ubicazione, da 50 a 200 euro. Trattamento particolare per i negozi cinesi, ‘costretti’ a versare 500 euro e “stare zitti”. Una riffa che si fa almeno tre volte all’anno – l’ultima risale al 16 agosto – ma che, in fin dei conti
è del tutto fittizia: a contendersi il premio sono proprio gli organizzatori (una decina) che comprano una seria di dieci numeri per aggiudicarsi il premio. Il ‘fortunato’ vincitore è deciso dal primo estratto sulla ruota di Napoli.
