Uno dei due latitanti più ricercati d’Italia, Antonio Iovine riesce, il giorno del suo arresto, 17 novembre 2010 a parlare disinvoltamente nella questura di Napoli con i propri figli e la propria moglie. Il sito casertace ha riportato una dichiarazione di Oreste Iovine, figlio di o’ninno. Junior nella quale parlava di un foglietto con il padre in Questura quel giorno dell’arresto, al cospetto di diversi poliziotti. Nell’interrogatorio in aula, sostenuto proprio da Antonio Iovine, testimone nel processo a carico a Massimo Diana e Renato Caterino, l’uomo sostiene di non aver consegnato al figlio Oreste in questura, quel giorno, il foglietto, contenente la sua disponibilità materiali, ma di avergli indicato precisamente il luogo in cui questo si trovasse.
Il luogo in questione è quello che Iovine definisce “il covo assoluto”, quello più munito, quello più sicuro: l’appartamento in via Della Chiesa, a Casal di Principe. Scritti su quel foglio di carta i beni mobili e immobili forse anche denaro frutto, evidentemente, delle attività criminali, “per farli stare tranquilli almeno economicamente” come lo stesso Iovine afferma.